Andrea Cantadori è il nuovo Prefetto della Spezia, dopo la nomina ricevuta su proposta del Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, nel corso del Consiglio dei Ministri dello scorso 25 novembre.
Nato a Mirandola (Modena) nel 1961, Cantadori si è laureato con 110 e lode in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Firenze. Ha frequentato il corso annuale di specializzazione presso la “Fondazione di Studi e Ricerche internazionali” organizzato dall'Università di Firenze e dal Ministero degli Affari Esteri e il “Seminario di Studi Parlamentari Silvano Tosi”, con stage presso la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica. Quindi è stato borsista dell’Accademia di Ungheria a Budapest e del Governo francese. Ha ricevuto, unico italiano, dal Presidente francese François Mitterand il riconoscimento concesso per il Bicentenario della rivoluzione francese ai cittadini stranieri autori di studi sui diritti dell’uomo presso università francesi.
La carriera è proseguita presso il Ministero dell'Interno dove è stato assegnato, prima alla Prefettura di Firenze, quindi vice Capo e poi Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dell’Interno e successivamente Capo Segreteria del Sottosegretario di Stato all’Interno. Ha diretto l’Ufficio coordinamento dell’Ispettorato Generale di Amministrazione del Ministero dell’Interno ed è stato Presidente supplente della Commissione territoriale di Roma per il riconoscimento dello status di rifugiato e per la protezione internazionale. E' stato Commissario straordinario di diversi Comuni, alcuni dei quali sciolti per mafia.
Nell'ultimo anno è stato vicario del Prefetto a Milano. E' Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Questa mattina il Prefetto Cantadori ha voluto incontrare la stampa, con la quale si è confrontato su alcune tematiche quali la sicurezza del territorio, l'aumento demografico e i flussi turistici, il problema della droga e della malamovida.
"Sono orgoglioso di essere alla Spezia - ha dichiarato il Prefetto - perché ho anche molti ricordi di gioventù vissuti qui. I miei genitori comprarono una casa a Lerici con l'intenzione di trasferirsi dopo la pensione, poi questo progetto non si è realizzato. Ho comunque frequentato negli anni successivi questi luoghi, che mi affascinano molto, e ho provato una certa nostalgia a rivedere questa città".
Il Prefetto ha detto di essersi subito messo al lavoro e nel corso della mattinata ha incontrato il Questore della Spezia Sebastiano Salvo, il Comandante provinciale dei Carabinieri Vincenzo Giglio e Massimiliano Re, Comandante provinciale della Guardia di Finanza, con i quali ha fatto il punto sulla situazione della provincia, nel pomeriggio incontrerà il Sindaco Pierluigi Peracchini. "La Spezia è una città che sta riprendendo a crescere, anche dal punto di vista demografico, si stanno realizzando progetti, dal settore turistico, all'industria, al terziario e servizi. Mi sembra sia una città che ha ricominciato a correre negli ultimi anni, questo è molto positivo, ma porta con sé anche delle giuste esigenze. Bisogna aumentare l'offerta culturale, oltre che la sicurezza dei cittadini, che è già comunque ad un buon livello. Il fatto che sia città attrattiva porta diverse persone a vivere qui, dobbiamo far trovare una città bella, accogliente, ospitale e sicura. Inoltre ogni anno arrivano circa 700.000 croceristi, devono andarsene con un buon ricordo perché così ritornano o inducono altre persone a visitare questo territorio".
La Spezia è una città che occupa una buona posizione nelle statistiche relative alla qualità della vita, meno buoni i dati legati allo spaccio di droga. "C'è sicuramente un problema legato allo spaccio di droga, per il quale generalmente La Spezia occupa la parte bassa delle classifiche. Trovo che sia un dato paradossalmente anche positivo, queste statistiche infatti si fanno sulla base delle denunce ricevute dalle Autorità Giudiziarie. Questo allora vuol dire che qui alla Spezia si lavora bene e molto in questa direzione e i cittadini sono sensibilizzati e indotti a denunciare. Certo il problema della droga è tragico, bisogna trattarlo non solo con la repressione, ma anche con la prevenzione, parlando con i ragazzi e portando avanti tanta attività sociale". Il Prefetto ha poi fatto riferimento al progetto pilota che la dott.ssa Inversini aveva attivato con le scuole: "E' molto importante, attivare un dialogo tra le Forze dell'Ordine e gli studenti, abbiamo intenzione di continuare a lavorare in questa direzione".
Durante l'incontro è stato trattato anche il tema della "malamovida": "Ieri sera sono andato a fare passeggiata per le vie della città. Ho trovato tanti locali molto belli, decorosi, pieni di persone, tanti giovani educati che si divertivano. Poi effettivamente mi è stato detto che ogni tanto qualcuno trascende, una delle soluzioni penso sia la presenza costante delle Forze dell'Ordine, anche della Polizia Locale, di questo ne parlerò con il Sindaco a cui chiederò se è possibile pensare a rendere più forte le presenze e fare qualche iniziativa per i giovani, abbiamo la possibilità di guardare ad una progettualità futura".
Il Prefetto porta con sé l'esperienza maturata nel corso di una carriera che lo ha visto operare a Roma per trent'anni e nell'ultimo anno a Milano, quindi in realtà molto più grandi della nostra città. "L'obiettivo reati zero credo sia irraggiungibile, ma nel corso della carriera ho acquisito esperienza su come ricondurre ad un livello corretto di sicurezza alcune zone che hanno necessitato di una particolare attenzione. Anche qui in provincia della Spezia ci sono aree che meritano un'attenzione particolare" ha concluso.