La Camera Penale della Spezia, in collaborazione con l'associazione Nessuno tocchi Caino, ha visitato questa mattina Villa Andreino: quello che ne emerge è un giudizio nel complesso positivo, che riscontra nella città una situazione più accettabile rispetto a quella media delle case circondariali italiane.
Si tratta di visite fondamentali da parte delle Camere Penali di ciascun territorio al fine di constatare lo stato delle strutture, ma soprattutto le condizioni dei detenuti; visite che, come evidenziano i numeri, sono sempre più necessarie.
L'iniziativa nasce da una necessità di controllo e interventi imminenti all'interno di un contesto in cui i detenuti sono aumentati a 6200 unità e si contano 4400 posti indisponibili perché in fase di ristrutturazione o inagibili. All'interno degli istituti penitenziari si assiste a un numero di suicidi in cresciuta: da inizio anno se ne contano 80.
Numeri molto alti che sono solo uno dei sintomi di quella che il presidente della Camera Penale della Spezia Avv. Fabio Sommovigo definisce una "pessima e costante quotidiana violazione dei diritti fondamentali dell'uomo che lo Stato italiano compie nelle carceri che amministra, tutti i giorni lo Stato non rispetta la Costituzione e con evidenza quasi pacificamente ostentata non pone rimedio e non adotta alcuna misura per tentare di migliorare la situazione".
Come sottolinea Rita Bernardini, presidente dell'associazione Nessun tocchi Caino, uno degli aspetti più urgenti nel contesto penitenziario italiano è il sovraffollamento delle strutture carcerarie che attualmente hanno raggiunto il numero massimo di detenuti mai registrato nella storia penitenziaria italiana.
Del carcere della Spezia vengono lodate le qualità di una dirigenza al femminile di altissimo livello che ha dimostrato di conoscere i propri detenuti e le loro problematiche, mentre altrove molto spesso capita che la situazione venga lasciata nelle mani degli agenti, abbandonati in situazioni ingestibili.
Al contrario, l'organizzazione spezzina si distingue per le qualità di tutto il personale ed è risultata nel complesso più positiva di quella invece riscontrata a Marassi, dimostrando una sensibilità e attenzione per le attività dei 126 detenuti presenti al momento.