Nel pomeriggio di sabato 12 ottobre, una pattuglia della Polizia Locale ha sottoposto a controllo un autocarro che era stato notato poco prima a Coregna, nei pressi della scalinata di via della Lizza, intento alla sistemazione del carico di rifiuti precedentemente posizionato nel cassone. Il conducente, uno straniero nordafricano in regola con la normativa sul soggiorno, risultava trasportare rifiuti domestici ingombranti costituiti da decine di bottiglie di vetro ancora integre, contenute in alcune borse, un tavolo in legno da esterno con quattro sedie di plastica, una decina di sacchi di sfalci d’erba, un pancale in legno, un materasso, un divano con annessa cuscineria, contenuti ancora all’interno del cassone.
Da una celere attività d’indagine, effettuata anche grazie alla videosorveglianza comunale ed al Targasystem che consente il controllo targhe e transiti in ambito urbano, emergeva che il soggetto fermato, nel corso delle ore precedenti, aveva effettuato due ulteriori viaggi carico di rifiuti, che aveva depositato presso una cantina di cui aveva la disponibilità, probabilmente in attesa di smaltirli. Dalle ulteriori indagini si arrivava anche all’identificazione del soggetto che aveva fruito dello svuotacantine e, dopo averlo convocato al Comando, emergeva come avesse contattato il nordafricano grazie alla scritta stampata nel portellone posteriore dell’autocarro indicante parole del tipo “Sgombriamo cantine chiamare cellulare………”; servizio avvenuto dietro corrispettivo economico.
Data la non sussistenza di un danno ambientale, tenuto conto che i rifiuti non contaminavano suolo, sottosuolo e falde acquifere, come imposto dalla legge, venivano quindi impartite le opportune prescrizioni affinchè fosse effettuato l’idoneo smaltimento dei rifiuti e la presentazione entro pochi giorni, della documentazione che ne dia prova.
Al termine degli accertamenti, comunque, il conducente dell’autocarro veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato prevista dall’art. 256 c.2 lett a) del Dlgs 152/06, per aver svolto attività a rilevanza economica di trasporto di rifiuti non pericolosi senza essere iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, punito con la pena dell'arresto da tre mesi a un anno o con l'ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi come nel caso di specie ed il sequestro del veicolo utilizzato, stessa pena peraltro prevista anche per il produttore dei rifiuti.
Se adempiranno alle prescrizioni impartite dagli agenti della Polizia Locale, entrambi saranno ammessi al pagamento di una sanzione di 6.500 euro ciascuno che estinguerà il reato, altrimenti dovranno affrontare il processo penale che si instaurerà a loro carico a seguito della denuncia già depositata.