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"Svuota cantine" nonostante la sospensione dall'albo: denuncia e sequestro del mezzo In evidenza

Denunciato anche il titolare dell'impresa che gli aveva affidato il lavoro.

Mercoledì 2 ottobre, intorno alle 11, veniva individuato da un operatore del Comando di Polizia Locale spezzino, libero dal servizio, un autocarro sul quale alcuni operai stavano caricando un’ingente quantità di rifiuti, come accertato successivamente, prelevati da un fondo ubicato in viale Italia, nei pressi del Tribunale.

Insospettito da quanto stava accadendo, l’agente richiedeva l’ausilio di una pattuglia del Reparto Motociclisti che immediatamente giungeva sul posto ed individuava l’autocarro, appena ripartito, carico di rifiuti nella vicinissima via Saffi. Fermato e sottoposto a controllo, il conducente dell’autocarro, un rumeno di 24 anni, è risultato non essere in regola con l’iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali, dal quale risultava essere stato sospeso. A quel punto si rendevano necessari ulteriori approfondimenti, quindi conducente e veicolo venivano condotti presso il Comando di viale Amendola, dove, al termine delle indagini e sentito il PM di turno, il veicolo, di proprietà del rumeno, veniva sottoposto a sequestro penale e tolto definitivamente dalla circolazione, mentre il conducente veniva denunciato ai sensi del Testo Unico ambientale per aver effettuato attività di raccolta, trasporto e recupero di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione, con la pena dell’arresto da tre mesi a un anno o con l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro e la confisca del veicolo, trattandosi di rifiuti non pericolosi.

Contestualmente venivano svolte ulteriori indagini volte ad individuare il produttore dei rifiuti, che li aveva affidati al soggetto non autorizzato dalla legge. Veniva così individuata una ditta individuale, intestata ad un cittadino egiziano residente in Lombardia, che pertanto veniva deferito a sua volta all’Autorità Giudiziaria e dovrà rispondere del reato di abbandono di rifiuti da parte di imprese, che prevede la stessa pena comminata a chi li trasporta, ovvero l’arresto da tre mesi ad un anno o l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro.

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