Questa mattina avviati i lavori della palazzina in Piazza Novellini a Ceparana al posto della quale verrà edificata la nuova Casa di Comunità del Distretto 17 Riviera Val di Vara.
Il progetto esecutivo è stato illustrato dal direttore generale ASL 5 Paolo Cavagaro, dall'assessore regionale alle Politiche sociosanitarie e Terzo settore, Giacomo Raul Giampedrone e il sindaco, Paolo Adorni.
Nella prima fase di lavori, iniziati il 1° marzo, il terreno circostante alla palazzina è stato liberato dalla vegetazione e dai sottoservizi nel sottosuolo. Questa mattina, appunto, l'inizio della demolizione dell'edificio di proprietà del comune, inagibile per l'elevata vulnerabilità sismica, di cui ASL 5 ha acqusito il diritto di superficie. Questa fase durerà circa 25 giorni.
Durerà 194 la fase successiva per la realizzazione delle opere strutturali che consentiranno la costruzione della Casa di Comunità, per la quale saranno necessari 327 giorni. Un edificio su due piani con annesso parcheggio pubblico. Il parcheggio sarà realizzato nell’area attualmente inutilizzata, posta a nord del parcheggio esistente di proprietà comunale. Saranno ricavati 11 posti auto e 6 posti per motocicli. Ulteriori stalli verranno ottenuti dalla revisione dell’area circostante: 10 posti auto (di cui 2 per disabili) di fronte all’ingresso dell’edificio e 7 posti auto sul fronte opposto.
La fine lavori è prevista per il 31 dicembre 2025 per un investimento complessivo di oltre 3 milioni (fondi PNRR) e 360mila euro (fondi ASL5).
Il progetto si inserisce nel piano di Riforma di settore del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) finalizzato alla definizione di un nuovo modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale.
Sul territorio di ASL5 le case di comunità saranno 5. Due sulla Spezia: la prima a Bragarina, in via Sardegna i cui lavori sono già conclusi e si attende soltanto la predisposizione dei documenti necessari alla consegna; la seconda in via XXIV maggio il cui termine lavori è previsto per la fine di gennaio 2025.
A Luni i lavori sono iniziati a dicembre 2023 e dovrebbero concludersi entro maggio 2025; a Sarzana partiranno per la fine di novembre 2025 e andranno avanti per 210 giorni.
"Un primo risultato importante che viene raggiunto – dichiara l’assessore alle Politiche sociosanitarie Giacomo Raul Giampedrone - con un investimento da oltre 3 milioni di euro, il più importante legato al PNRR per questo territorio. È anche un bel modo di chiudere il mandato, con l’avvio del cantiere di questa struttura che darà risposte efficaci ed efficienti sia sanitarie sia sociosanitarie, non solo ai cittadini di Bolano ma di tutto il comprensorio della media Val di Vara. Un altro esempio di capacità di dialogo istituzionale tra la Asl, il Comune e la Regione che è stata fondamentale per arrivare qui, in attesa poi di poter vedere completato l’intervento entro la fine del 2025”.
“Con l’avvio della demolizione dell’edificio esistente - spiega l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola - siamo nei tempi previsti per l’attuazione della struttura e degli investimenti programmati. Con le Case di Comunità, le Cot-Centrali operative territoriali e gli Ospedali di comunità arriviamo ad ottenere un nuovo modello di sanità territoriale con il quale il cittadino può trovare le risposte ai suoi bisogni sempre più vicino al luogo dove vive, in molti casi, direttamente a casa. Diventa così sempre più strategica la sinergia con i medici del territorio, con i quali continua il confronto finalizzato all’organizzazione del lavoro all’interno delle case di comunità. Con le Case di comunità traguardiamo l’obiettivo del Pnrr (Missione 6) ovvero potenziare la sanità territoriale avvicinando i servizi e le risposte di salute ai cittadini”.
"Le Case di Comunità saranno fondamentali per abbattere le liste d'attesa sia per le visite specialistiche che per i pronto soccorso - sottolinea il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei - Sappiamo che le code al Pronto Soccorso sono una problematica molto forte, non solo per il nostro territorio. Per questo l’avvio di questi lavori è davvero molto di fondamentale importanza".
“L’avanzamento dei lavori della Casa di Comunità di Bolano a cui oggi assistiamo è l’ennesimo tassello del PNRR, un piano a cui stiamo lavorando e che ci impegnerà ancora per molti mesi - afferma il direttore generale di Asl5 Paolo Cavagnaro -. Grazie a questi fondi Asl5 sta realizzando progetti importanti che miglioreranno in maniera sostanziale la rete di assistenza sanitaria territoriale. Le Case di Comunità, infatti, si candidano a diventare il primo presidio sanitario a cui la popolazione può rivolgersi perché sono facilmente raggiungibili, danno risposte valide e rapide alle esigenze degli utenti e consentono l’attivazione di percorsi di cura multidisciplinari, oltre alla presa in carico di cronicità e fragilità”.
Come sarà strutturata la Casa di Comunità di Ceparana
• piano terra:
- CUP dotato di back office;
- prelievi;
- ambulatori (oculistica, cardiologia, ambulatori specialistici; medico medicina generale);
- sala ecografia;
- medico continuità assistenziale (con area riposo e servizio igienico riservato);
- coordinatore infermieristico;
- ambulatorio infermieristico;
- ADI/Spoke;
- IFEC;
- PUA virtuale;
- servizi igienici personale e utenti;
- attese pazienti;
- depositi;
• piano primo:
- vaccini;
- farmacia;
- ambulatori (consultorio, pediatra, neuropsichiatra);
- palestra massaggi;
- assistente sociale;
- educatore;
- area amministrativa (operatore protesica, direzione, PO, sala riunioni)
- servizi igienici personale e utenti;
- attese pazienti;
- depositi e archivio.
Cosa garantiscono le Case di Comunità?
Le Case di Comunità intendono garantire in modo coordinato l’erogazione dei seguenti servizi, anche mediante modalità di telemedicina:
• equipe multiprofessionali (MMG, PLS, Specialisti Ambulatoriali Interni (SAI) e dipendenti, Infermieri e altre figure sanitarie e sociosanitarie);
• presenza medica e infermieristica almeno 6 giorni su 7;
• punto Unico di Accesso (PUA) sanitario;
• alcuni servizi ambulatoriali per patologie ad elevata prevalenza (cardiologo, pneumologo, diabetologo, ecc.);
• servizi infermieristici sia in termini di prevenzione collettiva e promozione della salute pubblica, inclusa l’attività dell’Infermiere di Famiglia o Comunità (IFoC), ambulatorio medico per la gestione integrata delle patologie croniche;
• programmi di screening;
• sistema integrato di prenotazione collegato al CUP aziendale;
• partecipazione della Comunità e valorizzazione co-produzione, attraverso le associazioni di cittadini, volontariato.