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Autovelox illegali: il gip dispone il sequestro in tutta Italia, anche ad Arcola In evidenza

Il provvedimento, emesso a seguito di un'indagine delegata dalla Procura di Cosenza, interessa anche il Comune di Arcola.

Gli autovelox sono ancora una volta sotto inchiesta, in quanto la Polizia Stradale di Cosenza ha sequestrato alcuni dispositivi nella provincia cosentina, ma il provvedimento emesso dal Gip a seguito dell'attività di indagine riguarda anche il comune di Arcola.

Le indagini avrebbero fatto emergere la "non legittimità del sistema di rilevamento delle violazioni della velocità, effettuate con la strumentazione T-exspeed v2.0 tramite postazioni fisse". Non solo la mancata omologazione, ma l'attività investigativa avrebbe fatto emergere anche l'assenza del prototipo del sistema di rilevamento, che sono elementi imprescindibili per accertare la legittimità delle violazioni rilevate dagli autovelox. I dispositivi sono di proprietà di società private che danno in noleggio gli apparecchi agli enti locali.

Quindi il prototipo degli autovelox T-exspeed v2.0 risulterebbe diverso da quello depositato presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, questa la premessa sulla quale è stato emesso il provvedimento, notificato alla società che fornisce i dispositivi e ai comuni che hanno stipulato con questa il contratto d'uso, tra cui Arcola.

"Nelle scorse ore è stato notificato al Comune di Arcola dalla Polizia Stradale un Decreto di sequestro Preventivo per i due rilevatori di velocità, che a seguito di procedura di gara erano stati forniti a noleggio di 60 mesi - così in una nota l'Amministrazione comunale arcolana -  I due rilevatori di velocità installati sulle Statali SS 1 Aurelia Nord e SS 432 Via Ameglia, strade sulle quali negli anni passati si sono riscontrati numerosi e gravi incidenti stradali e la cui installazione fu fortemente richiesta anche dai cittadini residenti, sono stati, quindi, immediatamente disattivati".

"Da tale provvedimento - leggiamo ancora nella nota - emerge che il Comune di Arcola risulta, assieme a numerosi comuni di ogni parte d'Italia, come parte lesa per frode subita per una presunta fornitura di strumentazioni con difetto, non nel funzionamento,ma nelle procedure di omologazione/approvazione da parte delle ditte fornitrici e produttrici. Per tale omologazione degli strumenti forniti, come previsto dalla normativa, erano state presentate al Comune, a seguito dell'aggiudicazione, le relative certificazioni.

L'Amministrazione Comunale è parte lesa della vicenda - conclude il Comune di Arcola - e si è quindi subito attivata per valutare tutte le opportune azioni legali a fronte delle problematiche che tale provvedimento può causare all'Ente e le azioni operative finalizzate alla tutela della sicurezza della circolazione stradale, alla quale contribuivano attivamente i due rilevatori di velocità da oggi non più in funzione".

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