Da oggi fino a lunedì sera si rinnova l'appuntamento annuale con la Sagra del Batiston, conosciuta comunemente come Fiera di San Giovanni. Migliarina si prepara alla grande festa e al tradizionale falò del Batiston che si svolgerà nel piazzale antistante la chiesa.
Ma qual è la storia del Batiston e perchè viene bruciato il suo fantoccio? Per capirlo bisogna tornare agli anni 60 del diciannovesimo secolo e alle origini del carnevale spezzino. I diversi quartieri della Spezia si riunivano in piazza per festeggiare la ricorrenza facendo sfilare per la città i loro carri e le loro maschere. Tra queste figurava quella di Re Carlevà, personaggio simbolo del potere il cui passaggio veniva accompagnato da canzoni satiriche, per poi arrivare alla marina e finire bruciato. Re Carlevà, prima della tragica fine, lasciava un testamento alla cittadinanza: una serie di consigli per la popolazione, a sua volta mutato in satira di costume. Dopo la sua dipartita, a entrare in scena era proprio Batiston che parlava al popolo come nuovo re.
La maschera di Batiston è collegata a Re Carlevà perchè prende in moglie la figlia Maia cosicchè potesse diventare in futuro re e figura centrale del carnevale. Batiston impersonifica un uomo realmente esistito e conosciuto dalla gente. La maschera rappresenta lo spezzino doc in tutte le sue sfacettature: verace, arguto, pungente nonchè lamentoso o in dialetto "mugugnone". Il fantoccio del Batiston, che simboleggia tutti i mali che si porta con sè l'inverno, viene bruciato alla Fiera di San Giovanni a Migliarina come rito di ufficiale passaggio alla stagione estiva, iniziata proprio il 20 di giugno. Un destino quello della maschera di carnevale spezzina che riprende le sorti del suocero Re Carlevà.