Questa mattina, nella propria abitazione ad Ameglia, dove si trova agli arresti domiciliari dal 7 maggio, con le accuse di corruzione e falso, il Presidente (sospeso) della Regione Liguria Giovanni Toti ha incontrato l'Assessore Giacomo Giampedrone.
All'incontro, autorizzato dalla Procura di Genova, era presente anche l'avvocato Stefano Savi, che difende Giovanni Toti.
Dal confronto, come si legge nella nota diramata poco dopo la sua conclusione, "è emersa con forza l'intenzione di andare avanti in modo compatto insieme alla maggioranza di centro destra, alla luce degli importanti risultati ottenuti in questi nove anni di mandato".
In merito alla mozione di sfiducia del Presidente Toti depositata il 28 maggio da PD, Lista Sansa, M5S e Linea Condivisa, che verrà discussa in Consiglio regionale il 4 giugno, la decisione è quella di "respingerla senza indugi e con assoluta fermezza".
Dall'incontro è emerso anche "il totale convincimento che la giunta e l'amministrazione regionale debbano continuare a lavorare per la realizzazione dei progetti di mandato, che gli sono stati affidati dagli elettori a stragrande maggioranza, con lo stesso spirito di sempre, ma soprattutto con la leale collaborazione fra i fondamentali e non sostituibili input politici per la gestione degli affari quotidiani e l'apparato tecnico istituzionale dell'ente, essendo la giunta pienamente operativa con il vice presidente facente funzioni Alessandro Piana e tutti gli assessori".
A margine, il legale di Toti ha anche spiegato le motivazioni per cui non è stata ancora avanzata la richiesta di revoca degli arresti domiciliari: "A fronte delle emergenze processuali e delle indagini in corso, ad oggi non è stata ancora depositata l'istanza di revoca della misura, in attesa che il quadro istruttorio si definisca. Una scelta assunta nella convinzione che il lavoro della Procura terrà nel giusto conto anche le esigenze istituzionali della Regione Liguria".