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“Chi vive pensando che tutto il mondo sfrutti le Cinque Terre è pericoloso” In evidenza

Intervista a Eugenio Bordoni, operatore nel settore del turismo da quasi 25 anni.

Quante “fasi” del turismo ha visto da imprenditore del territorio?
Arbaspaa nasce a Luglio 2001, questa è la ventiquattresima stagione. Siamo nati quaranta giorni prima dell'11 settembre. Ci è servito in altri casi di shock economici che hanno minacciato l'economia turistica, penso a Lemhan Brother e alla pandemia… Ora abbiamo 26 dipendenti.


Ogni anno parliamo del rischio collasso delle Cinque Terre. È uno spauracchio o un rischio reale secondo lei?
Non parlerei di pericolo collasso per le Cinque Terre se per collasso si intende un repentino, violento calo delle presenze. Di certo alcune situazioni possono incancrenirsi perchè gli spazi iperaffollati peggiorano la qualità della vita dei residenti, la qualità del lavoro per gli operatori, la soddisfazione per gli ospiti. D'altra parte però molti studi spiegano come molte persone non risentano dell'affollamento, l'importante è il "place to be", piaccia o meno questo atteggiamento non possiamo ignorarlo. Di certo lo spopolamento è il rischio maggiore perchè i luoghi hanno un'anima; per quanto il "live like a local" caro a certa retorica sia solo una rappresentazione ad uso turistico, è pur vero che i segni del passaggio delle generazioni e la permanenza degli abitanti con le loro attività, quando non alimentate, portano alla morte museale di un luogo. Per fare un esempio : quando i gozzi non vengono usati ma rimangono fermi come arredamento stradale si ha un involontario effetto cartolina. Tanto varrebbe farci una bella pira funeraria.


Il rischio “effetto Venezia” anche alle Cinque Terre esiste? C’è un dato che certifichi lo spopolamento?
Le serie storiche sugli abitanti certificano una diminuzione sia per motivi di natalità sia per motivi socio economici, infatti molte persone che votano qui vivono in realtà a La Spezia perché si affittano la casa. Piccola nota antropologica : costoro sono di solito i più caustici contro gli effetti negativi del turismo e criticano aspramente le amministrazioni.


Sarebbe favorevole, come è successo a Venezia, dell’introduzione di un ticket giornaliero per i turisti “mordi e fuggi?”
Si fa una legge e si pongono limiti quantitativi nei luoghi e nei tempi. È la strada di chi chiede una legge nazionale. Fattibile in teoria, in pratica servono prima agganci istituzionali, poi capacità analitiche ed organizzative per l'applicazione. Per dire, la discussione pluriennale a Venezia ha partorito un topolino. Un provvedimento ventiquattro giorni all'anno con mille deroghe…

 

La polemica sull’aumento delle tariffe del Cinque Terre Express… Qual è la sua opinione al riguardo?
L'aumento dei prezzi di tutti i servizi incide sugli arrivi. Noi però abbiamo, in termini economici, una domanda rigidissima, milioni di persone interessate a visitare i luoghi. Per questo motivo l'allarme collasso per l'aumento delle tariffe ferroviarie era privo di fondamenta; é anche vero che tale misura non può risolvere il problema del sovraffollamento. Aggiungo che manca un serio studio sul turismo organizzato che insiste sulla Provincia: chi sono, quanti sono, come operano i Tour Operator italiani e stranieri? Solo così si potrebbe pianificare un intervento a livello provinciale per contenerne gli effetti negativi.


Da anni sentiamo parlare del Comune unico delle Cinque Terre. Lei sarebbe favorevole?
Il Comune unico potrebbe essere uno strumento utile per uniformare, laddove possibile, i provvedimenti. D'altro canto il successo o il fallimento dipendono dalla cultura delle persone, dalle capacità adattative. Chi vive pensando che tutto il mondo sfrutti le Cinque Terre è pericoloso perchè le ossessioni e il vittimismo sclerotizzano e impediscono di trovare soluzioni. Non hanno capito la sostanza del fenomeno turistico : non i confini amministrativi ma il desiderio. Esistono certamente fenomeni di sfruttamento commerciale, come in tutto il mondo, ma si posssono colpire con strumenti legali, non con campagne ideologiche.La recente diatriba sulle tariffe del Cinque Terre Express ha visto molte divisioni politiche tra i tre Comuni e una preoccupante incapacità di pensarsi parte di un territorio più ampio, con più servizi e prodotti complementari, piuttosto che come una monade chiusa ad ogni rapporto con l'esterno. Questa politica ombelicale è il più grande pericolo per il futuro delle Cinque Terre. Invero uno dei tre Sindaci l'ha capito ma non ha avuto il coraggio di aprirsi ufficialmente agli interlocutori provinciali. Avrebbe perso consenso sul momento ma avrebbe segnato una via a mio avviso più feconda.


La stagione 2024 è già partita. Che annata sarà?
Dopo un 2023 da record il 2024 è un anno di assestamento per vari motivi: i risparmi accumulati nel periodo covid sono stati in larga parta spesi, hanno alimentato il rimbalzo post pandemia. Molti paesi europei non navigano in buone acque, Germania in primis. Ci sono due guerre, la crisi del Mar Rosso e l'anno delle elezioni in America storicamente significa meno turisti USA in giro.
Abbiamo attraversato varie epoche segnate da diverse tecnologie : l'epoca ancora cartacea dei cataloghi, la disintermediazione digitale delle OTA, l'esplosione dei Social Network; l'Intelligenza Artificiale che già annuncia sconvolgimenti a vario livello. L'unica costante è rappresentata dall'importanza delle persone che lavorano con te.


L’identikit del turista che oggi passa alla Cinque Terre come potrebbe essere descritto?
Non esiste un identikit unico. C’è il camminatore, il visitatore giornaliero pro selfie, il fotografo, quelli interessato alle particolarità del territorio fisico. Vengono da tutto il mondo e questo mescola molto le carte.

 
Se avesse la bacchetta magica, da imprenditore, quale sarebbe il suo primo intervento?
Istituzione di un'area produttiva per le aziende agricole dove superare gli spazi angusti delle nostre cantine. Le dimensioni sono troppo ridotte, se si vuole recuperare il territorio le aziende devono crescere in numero e in dimensioni. Con la Fondazione Manarola CinqueTerre in collaborazione col Parco Nazionale abbiamo vinto un bando europeo che permetterà di recuperare fino al 90% dei campi sulle due colline che cingono Manarola. Queste terrazze verranno date in concessione ventennale alle Aziende locali azzerando i costi di avviamento. Bisogna inoltre abbattere i costi di conduzione anche con nuove monorotaie e supportare con infrastrutture l'approviggionamento idrico nelle zone che soffono maggiormente. Abbiamo da alcuni anni un mercato che prima non c'era, quello turistico sempre più interessato al vino. L'enoturismo è oramai un caposaldo del comparto a livello nazionale. Ristoranti, bar, enoteche hanno molto migliorato l'offerta ed il servizio ma gli spazi per crescere in qualità e in quantità ci sono.

 

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