Un inatteso messaggio di papa Francesco ha caratterizzato, mercoledì scorso, l’inaugurazione, nel borgo di Sesta Godano in Val di Vara, della “Piazzetta del Volontariato”. Per la precisione, anzi, i messaggi sono stati due, uno firmato personalmente da Francesco, l’altro trasmesso, sempre a nome del papa, dal cardinale segretario di stato Pietro Parolin.
Cominciamo da quest’ultimo. Il cardinale segretario di stato scrive che “il Sommo Pontefice, vivamente compiaciuto per la lodevole iniziativa, rivolge un cordiale pensiero, auspicando che l’evento susciti in quanti vi prenderanno parte una rinnovata adesione ai valori della solidarietà e della fraternità”. “Sua Santità - prosegue il messaggio di Parolin - esorta tutti a operare insieme per garantire il bene comune e l’armonia sociale, e a riscoprire l’importanza dell’impegno al servizio per la comunità civile, considerando che ‘abbiamo bisogno di capire e di vedere che la nostra vita dipende da quella degli altri e che il bene è contagioso. Farsi prossimo dei fratelli ci rende migliori, più disponibili e solidali’ (Discorso del 23 maggio 2022). Il messaggio si conclude con l’invio della benedizione apostolica.
I temi sopra richiamati, più volte espressi da papa Francesco, sia in occasione delle giornate annuali dedicate al Volontariato, che ricorrono il 5 dicembre, sia in circostane particolari come appunto quella dei giorni scorsi a Sesta Godano.
Ma la sorpresa ancora maggiore è stata rappresentata dalla lettura di un secondo messaggio, questo firmato direttamente dal papa. “Con grande gioia - ha scritto Francesco - mi avvicino a tutti voi, popolazione del Comune di Sesta Godano, che manifestate il valore prezioso e indispensabile del volontariato, e avete deciso di manifestarlo pubblicamente nella dedicazione di uno spazio comune denominato Piazzetta del Volontariato. Grazie per questa bella testimonianza di fraternità”. Lo scritto del papa così prosegue, entrando nel merito dei valori del bene comune e del volontariato, così importanti specie anche nei territori periferici e di montagna come appunto la Val di Vara: “Il mondo ha bisogno di volontari e di organizzazioni che vogliono impegnarsi per il bene comune. Essere volontari solidali è una scelta che ci rende liberi. Abbiamo tanto bisogno di moltiplicare la speranza ! Per favore, continuate su questa strada! Grazie!”
.Dopo la lettura di questi messaggi, il vescovo Luigi Ernesto Palletti ha benedetto la targa di intitolazione della piazzetta, alla presenza del sindaco Marco Traversone, delle autorità, dei ragazzi delle scuole e di una folta rappresentanza degli abitanti. Tra i presenti c’erano il prefetto Maria Luisa Inversini, il parroco arciprete don Carmine Capasso, numerosi sindaci e gli associati alla confraternita sestese, con le loro cappe tradizionali.
Almeno in tempi recenti, è questa la prima volta che un Sommo Pontefice invia un messaggio personale ad una comunità civile della provincia spezzina per una intitolazione. Il gesto di Francesco è stato quindi molto apprezzato in tutta la valle anche perché, come detto, le difficoltà di carattere amministrativo e burocratico rendono sempre meno facile la vita e l’organizzazione sociale in borghi colpiti da anni da fenomeni di spopolamento. Quasi sempre è proprio l’impegno volontario di quanti sono rimasti a realizzare il bene comune di tali località, e la frase di Francesco secondo cui il volontariato è “una scelta che ci rende liberi” è apparsa dunque a tutti quanto mai pertinente ed attuale. Nel testo per Sesta Godano il papa ha in effetti anticipato alcuni temi poi trattati, proprio ieri a Roma, nell’udienza ai partecipanti all’incontro annuale della Fondazione internazionale “Fratelli Tutti”.
(Testo: Don Giuseppe Savoca - Foto: Avvenire)