Il seminarista Samuele Bragazzi, della comunità parrocchiale di Ceparana, è stato ordinato diacono ieri pomeriggio alla Spezia dal vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti. Era dal 2017 che non si verificava in diocesi un evento del genere, ultima tappa di un cammino vocazionale che Samuele ha avviato ormai parecchi anni fa con l’obiettivo del sacerdozio.
Alla celebrazione solenne svoltasi nella cattedrale di Cristo Re, ricca di momenti intensi e suggestivi come sono sempre le sacre ordinazioni, hanno partecipato molti fedeli, ed altri, in particolare giovani, avevano preso parte alla Veglia di preghiera che venerdì sera si è svolta a Ceparana. Tra i sacerdoti presenti a fianco al vescovo, il vicario generale monsignor Enrico Nuti, il rettore del seminario don Franco Pagano, il parroco di Ceparana monsignor Fausto Spella, il parroco di Castelnuovo Basso - Molicciara (la parrocchia dove il nuovo diacono sta prestando il suo servizio) don Andrea Santini. Era presente anche una folta rappresentanza della comunità del seminario arcivescovile di Genova, dove anche i seminaristi spezzini conducono il loro periodo di studio e di preparazione.
All’omelia, il vescovo Palletti ha inteso sottolineare l’importanza della figura del diacono nella Chiesa: gli apostoli ne costituiscono il primo gruppo di sette proprio per il servizio delle mense. Il diacono è quindi legato in modo forte alla testimonianza della carità: una carità che non si limita ad essere quella materiale, ma parte dalla ricchezza della parola di Dio per esprimersi anche nell’annuncio della catechesi, segno efficace e fecondo per la vita di tutta la comunità.
“Oggi - ha aggiunto il vescovo - questa dimensione diaconale viene ricevuta e verrà esercitata da Samuele non solo per quel servizio ma anche come ulteriore cammino di maturazione verso il ministero sacerdotale, che a suo tempo gli sarà conferito con l’ordinazione presbiterale”.
Il diaconato segna dunque anche una serie di passaggi importanti nella vita della persona: l’incardinazione in una diocesi, cioè l’appartenere realmente ad una Chiesa locale, alla quale ci si dedica con servizio pieno e nell’obbedienza al successore degli apostoli, che è il vescovo diocesano; il secondo è l’impegno del celibato, come dono a Dio di tutta la vita, in una disponibilità incondizionata e nella gioia di un cammino sincero di amore; il terzo si manifesta nell’impegno della celebrazione della Liturgia delle Ore, partecipando così ancor più intimamente alla preghiera che il Signore Gesù rivolge al Padre. Infine, ma non ultimo, il profondo legame che proprio l’ordinazione sacramentale nel grado del diaconato costituisce fra la persona ordinata e il vescovo.
Al termine del rito, don Samuele è stato festeggiato dai familiari, dagli amici e dalle tante persone presenti.
(Testo: Giuseppe Savoca - Foto: Italo Lunghi)