Si sono concluse in questi giorni le indagini avviate circa un mese fa dagli operatori della Sezione Tutela Ambientale del Corpo di Polizia Locale spezzino, a seguito delle segnalazioni arrivate da alcuni abitanti del quartiere del Canaletto, che avevano notato che in un fondo ubicato al piano terra di uno stabile vi era un andirivieni di veicoli poi lasciati in sosta nelle immediate vicinanze. I mezzi venivano poi movimentati da un uomo in tuta da meccanico, ma a nessuno risultava che a quell’indirizzo vi fosse mai stata un’officina.
L’attività d’indagine consentiva, dopo vari appostamenti effettuati nella zona, anche in abiti civili, di osservare che all’interno del fondo vi erano varie attrezzature, quali un ponte sollevatore, un compressore, un “cric” mobile, smeriglio, cassettiere con attrezzi, utensili da meccanico, presse, trapano a colonna e macchina per smontaggio gomme, utilizzate per lo svolgimento di riparazioni meccaniche di ogni genere. Gli Agenti della Locale prendevano diretta visione di svariati conducenti che, con i loro veicoli, accedevano al fondo e venivano accolti da un uomo in tuta da meccanico, con il quale contrattavano la riparazione dei loro veicoli.
Acquisiti tali elementi oggettivi, gli Agenti accedevano al fondo e l’ispezione confermava ai pubblici ufficiali che all’interno era allestita una vera e propria officina. Era anche presente un autoveicolo in fase di riparazione, con il cofano alzato e la copertura del motore smontata.
A carico dell’esercente l’attività abusiva, di nazionalità polacca ma residente nel Quartiere Umbertino, veniva quindi formalizzata la contestazione di esercizio abusivo di attività di autoriparazione senza iscrizione al registro delle imprese né all’albo delle imprese artigiane, come invece prescritto dalla legge che disciplina le autoriparazioni. Sono state applicate sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 5164 euro ad un massimo 15493 euro oltre al sequestro, ai fini della confisca, di tutte le attrezzature e strumentazioni presenti per un valore di svariate migliaia di euro. Tutti gli atti amministrativi venivano inoltrati alla Locale alla Camera di Commercio quale Autorità competente per tali procedimenti sanzionatori.
Ma i guai, per il polacco, non sono finiti con le sanzioni amministrative citate, poiché all’atto dell’ispezione gli Agenti avevano altresì accertato all’interno del locale un notevole quantitativo di rifiuti speciali derivanti dall’attività abusiva esercitata, tra cui parti di motore, olii esausti, filtri eccetera per il cui stoccaggio e smaltimento l’uomo, in quanto abusivo, non era in grado di esibire alcun titolo autorizzativo.
A suo carico si è proceduto quindi a notiziare l’Autorità Giudiziaria per il reato di gestione illecita di rifiuti speciali, cui consegue la pena dell'arresto da tre mesi a un anno o l'ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro.
Sono, invece, in fase di completamento le procedure per l’identificazione dei proprietari dei veicoli, clienti dell’officina abusiva, prevedendo la normativa di settore sanzioni pecuniarie anche a loro carico.