Il 2024, come tutti sanno, è un anno bisestile, per questo oltre il 28 febbraio c’è un giorno "in più" da contare. Il motivo dell’esistenza degli anni bisestili è dovuto prettamente alla scienza.
Il nostro pianeta impiega precisamente “365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi” a completare il giro intorno al Sole, ma il nostro calendario, quello gregoriano, ha 365 giorni all’anno, e se non ci fosse l'anno bisestile, questo perderebbe circa sei ore ogni anno e al quarto anno, si accumulerebbe un ritardo di circa 24 ore, ossia un giorno. Questo ipotetico ritardo, se non esistessero gli anni bisestili, vedrebbero per esempio lo spostamento delle stagioni.
L’origine del nome “bisestile” deriva dal latino bisextilis che significa "bisesto", cioè "due volte sesto". Giulio Cesare, con la riforma Giuliana del 46 a.c introdusse questo metodo, per far durare l’anno un giorno in più. Gli antichi romani, infatti, usavano contare due volte il sesto giorno prima delle calende di marzo, ovvero il 29 febbraio.
Anche in questo caso, ci sono alcune eccezioni: gli anni secolari come per esempio il 1900 o il 2100. Questi non sono considerati anni bisestili, anche se divisibili per quattro, per via del necessario mantenimento dell'allineamento tra il calendario e il tempo astronomico.
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Con la speranza che questa volta vada meglio, buon 29 febbraio a tutti.