Ecco quanto leggiamo in una nota del "Comitato No Biodigestore Saliceti":
"Il sindaco Paola Sisti rassicura i cittadini affermando che i dati registrati da Arpal fino allo scorso 31 dicembre dall’unica centralina installata sul territorio comunale rilevano che l’aria che respiriamo è molto al di sotto della soglia di rischio. E annuncia di aver assunto un nuovo impegno, chiedendo all’ufficio Ambiente di Regione Liguria il posizionamento di un’altra centralina. A quali dati e a quale centralina si riferisce il Sindaco Sisti, se solo alcuni giorni fa abbiamo appreso dalla Commissione Ambiente convocata dal consigliere Luciano Mondini che l’unica centralina installata nel nostro comune non era funzionante già dallo scorso novembre? Sempre in Commissione Ambiente abbiamo appreso da Arpal che la centralina funzionante più vicina è quella di Sarzana - che comunque non rileva i PM 2,5, le polveri ultrafini che possono raggiungere i bronchi - e che la centralina di Santo Stefano non monitorava alcuni tipi di inquinanti. Se non fosse stato invitato il funzionario di Arpal in Commissione Ambiente, i cittadini quando sarebbero stati informati?
Ora che la situazione ambientale del Comune rischia di essere ulteriormente compromessa dai nuovi insediamenti di attività legate al porto e alla grande distribuzione con incremento del traffico di TIR e dalla probabile costruzione del biodigestore, i cittadini di Santo Stefano hanno diritto di sapere che aria stanno respirando. Anche perché da qualche tempo, in alcune zone, è notevolmente aumentata la quantità di polvere sottile che si deposita ovunque. I cittadini non possono considerarsi sereni, come qualcuno suggerisce, solo perché a S. Stefano soffia il vento di tramontana. E quando il vento non c’è?
Chiediamo innanzitutto al sindaco, prima autorità sanitaria del Comune, di intervenire presso la Regione non solo affinché sia subito rimessa in funzione la centralina Arpal, ma anche affinché le centraline vengano installate con urgenza nelle zone ambientalmente più compromesse e che sia dotata di dispositivi per rilevare tutti gli inquinanti, perché la salute non ha prezzo. Chiediamo inoltre al sindaco di impegnarsi per richiedere agli enti preposti la riattivazione dell’indagine epidemiologica, dal momento che fin dal 2005 il nostro comune è indicato nei report della Provincia tra le aree più critiche dal punto di vista ambientale. Circostanza che la stessa Paola Sisti spesso ricorda.
Si richiede infine una tempestiva e chiara informazione ai cittadini su tutti i dati ambientali, come prevedono le normative europee, attraverso la pubblicazione dei dati sul sito del Comune almeno fino a quando la centralina è stata in funzione.
Riguardo al biodigestore, che impatterebbe sulla qualità dell’aria, sollecitiamo il Sindaco a coltivare il ricorso contro il Piano Regionale dei Rifiuti, alla luce di ben cinque sentenze del Consiglio di Stato, che bocciano gli 'impianti minimi': il PRGR della Liguria classifica Saliceti come impianto minimo".
Comitato No Biodigestore Saliceti