Condividiamo il ripristino della legalità conseguente allo sgombero degli alloggi popolari occupati abusivamente.
Alloggi che in tal modo possono tornare disponibili per essere assegnati a famiglie che da anni sono legalmente in graduatoria e pazientemente in attesa di assegnazione.
Ma detto questo non siamo d’accordo che l’Amministrazione Comunale riduca tutto a problemi di ordine pubblico.
Innanzitutto occorre capire perché e come queste famiglie sono giunte a compiere questa azione, renderle consapevoli che dovranno rispondere dell’atto illegale commesso e nel contempo attivare per i casi che lo richiedono il sostegno necessario attraverso i servizi sociali e di quanti agiscono in aiuto alle famiglie in difficoltà.
C’è un problema di legalità ma c’è soprattutto un problema sociale e civile che va affrontato.
E ci sono anche negligenze, sottovalutazioni e disinteresse che non possono essere taciute e che riguardano chi nel libero mercato della locazione non è in grado di pagare gli attuali affitti, il fatto che non si trovano case in affitto, che c’è una proliferazione incontrollata e quindi fuori da ogni programmazione degli affitti brevi.
Tutto questo suggerisce che c’è un gran bisogno di nuove case popolari.
Di un nuovo piano casa che non può attendere la fine della legislatura nazionale ma c’è nell’immediato la necessità che i circa 100 alloggi popolari sfitti di proprietà del Comune ed i circa 180 dell’Arte siano finanziati ed urgentemente messi in condizioni da poter essere assegnati nel Comune della Spezia.
Invece si lasciano centinaia di alloggi facili prede di maleintenzionati che sfruttando la disperazione di chi, magari sfrattato perché non riusciva a pagare l’affitto, con un flessibile rimuovono le lastre di ferro messe dai vari Iacp per scoraggiare le occupazioni, e consentono al disperato di entrare convinto che prima che lo caccino dalla casa passerà molto tempo.
Questo fenomeno ci insegna che laddove lo Stato non da risposte si crea un vuoto nella società che qualcun altro pensa di colmare.
L’esperienza di altre città dovrebbe insegnare: vi sono gruppi organizzati che venuti a conoscenza degli alloggi sfitti ed ancor meglio, di quelli appena finiti e prossimi ad essere assegnati, per diverse centinaia di euro sono disponibili a facilitare l’ingresso abusivo in questi appartamenti.
Siamo certi, vista l’escalation delle occupazioni abusive nella nostra città, che ciò non avvenga anche alla Spezia. Cosa accadrebbe se contemporaneamente venissero occupate un centinaio di case a seguito delle 367 richieste di esecuzioni di sfratto documentate dal Ministero degli Interni? Sarebbe chiamato l’esercito?
I problemi sono tanti e complessi, problemi sociali, civili e di sicurezza che sarebbe bene affrontare in Prefettura per questo sollecitiamo S.E. a invitare intorno ad un tavolo sindacati degli inquilini, dei proprietari, Comune,Arte, Caritas, Questura, Tribunale.
Luca Comiti Segretario Generale CDL La Spezia
Franco Bravo Commissario Straordinario SUNIA