Incontro molto partecipato e ricco di interventi quello organizzato giovedì 7 dicembre al circolo Barontini di Sarzana dall’associazione civico-culturale Sarzana si può! sul tema “Agricoltura in Val di Magra: un ritorno alle origini nel segno dell’innovazione”. Alla domanda se sia possibile tornare a privilegiare la vocazione agricola della vallata proponendo un modello di sviluppo innovativo che possa garantire prospettive di lavoro per i nostri giovani hanno risposto alcuni esperti del settore: Alessandro Ferrante, imprenditore agricolo e referente CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), Lucia Pelitti, coltivatrice e ristoratrice , titolare dell’agriturismo “Il Borghetto” di Paghezzana, Roberto Cagnoli, titolare assieme al figlio Matteo dell’azienda agricola “L’aromatica” di Sarzana.
Ferrante ha delineato un quadro della situazione imprenditoriale nel campo dell’agricoltura ponendo l’accento sulle difficoltà che si incontrano attualmente a causa di una normativa non adeguata alle esigenze dei lavoratori e all’eccesso di burocrazia, che ostacola chi vuole investire nel settore.
Lucia Pelitti ha raccontato la sua esperienza sottolineando che, dopo aver iniziato più di trent’anni fa con la vendita di ortaggi al mercato ortofrutticolo, ha poi deciso di avviare un’attività agricola puntando sulla tradizione: sulle colline di Fosdinovo ha impiantato nell’arco di cinque anni un meleto di “mele rotelle”, prodotto tipicamente locale, giungendo oggi a cinquemila piante che producono oltre 200 quintali di mele; dalle mele ricava un delizioso succo, che al momento viene mandato per la lavorazione a Montepulciano, ma ha annunciato con soddisfazione che a breve riaprirà un centro di trasformazione a Paghezzana. Prima di concludere il suo intervento Lucia si è rivolta ai ragazzi dell’istituto agrario Parentucelli-Arzelà di Sarzana, presenti in sala assieme ai docenti Simonelli e Ferrari, per dire loro che la vita dell’agricoltore può dare soddisfazione e remunerazione ma devono crederci e impegnarsi seriamente. Ha affermato poi che l’arma vincente è investire nel turismo eno-gastronomico che sappia valorizzare i prodotti tipici locali garantendo eco-sostenibilità e qualità.
Roberto Cagnoli, infine, ha confermato di credere nell’investimento in agricoltura al punto da aver coinvolto nella gestione dell’azienda il figlio Matteo, ha però rimarcato come oggi non si riesca più a produrre il made in Italy e come invece si dovrebbe tornare a produrre grano e olio extravergine delle nostre zone. Il prof. Simonelli ha presentato l’indirizzo agrario avviato dodici anni fa dall’istituto Parentucelli-Arzelà di Sarzana affermando che il numero degli studenti è cresciuto dai 12 del primo anno ai 240 attuali, a testimonianza di quanto i giovani credano in questo indirizzo di studi; alcuni studenti del quarto e quinto anno dell’istituto agrario hanno preso la parola per confermare il fatto che credono nella possibilità di trovare sbocchi lavorativi e professionali nell’agricoltura.
L’incontro si è concluso con la promessa da parte dell’associazione Sarzana si può! Di organizzare tra gennaio e febbraio un nuovo incontro per approfondire i diversi spunti di riflessione emersi coinvolgendo anche le amministrazioni comunali che si dividono la gestione della vallata del Magra.