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Anche la spezzina Ornella Poli tra i nuovi “Maestri del Lavoro” In evidenza

di Anna Mori – La redazione l’ha incontrata per farsi raccontare la sua storia e le emozioni provate dopo aver ricevuto questo importante riconoscimento.

E’ notizia di alcuni giorni fa, che alcuni nostri concittadini hanno ricevuto l’onorificenza di “Maestro del Lavoro”. Tra di loro Ornella Poli, incontrata dalla nostra redazione per conoscere la sua storia.

Martedì 5 dicembre Ornella si è recata a Roma, al Quirinale, a ricevere l’onorificenza direttamente dal Presidente Mattarella, rappresentando la Liguria.

E’ ingegnere meccanico, laureata a Pisa e lavora presso MBDA, all’interno della Direzione Risorse Umane. Ricopre il ruolo di Responsabile del Personale del Sito della Spezia. Proprio in MBDA, alcuni anni fa, le è stato proposto di cambiare ruolo, dalla Direzione Operations a quella Risorse Umane, non solo un cambio di mansione, ma anche di direzione. ”E’ stato un cambiamento notevole – dice Ornella - dalla progettazione alla normativa, dai pezzi di ferro alle persone. Ma posso dire che la preparazione tecnica e scolastica, e soprattutto il percorso fatto nelle varie aziende dove avevo ricoperto sempre ruoli operativi e in produzione, mi sono stati di grande aiuto e rivelati fondamentali per poter operare e gestire il ruolo del Responsabile del Personale, permettendomi di capire le persone e le loro attività, visto che la maggior parte nella nostra azienda sono proprio ingegneri”.

Ornella, che cosa significa per te questo riconoscimento?

Questo riconoscimento per me non è un punto di arrivo, ma di partenza per continuare nel lavoro con ancora più grinta, abnegazione e costanza. E soprattutto lavorare in qualità, perché tutte le ore che passiamo sul lavoro non sono quelle che danno valore o determinano cambiamenti, magari è il guizzo, è la piccola proposta che poi diventa la grande idea che fa il cambio e che rende il lavoro di tutti i giorni e la quotidianità qualcosa di speciale.

Per me entrare al Quirinale è stato un grande onore, mi sono sentita di essere in un luogo importante e soprattutto, ho provato tutte le emozioni che sento quando sono all’Altare della Patria e tutte le volte che cammino davanti al Quirinale. Riuscire ad entrare da quella porta è stato un grande onore, arrivare lì portando e pensando di aver fatto qualcosa anche io, mi ha resa molto contenta, orgogliosa, perché vuol dire che ho dato un contributo al punto di essere riconosciuta, e so bene che sia difficile in tutti i settori, e soprattutto nel mondo del lavoro, ricevere la riconoscenza di aver fatto e agito con correttezza e bene.

Inoltre, ho già dato la disponibilità come Maestra del Lavoro, a incontrare i giovani: mi è stato detto che come gruppo spesso vanno nelle scuole primarie e secondarie per parlare alle nuove generazioni e, sicuramente, se ci sarà bisogno nel nostro territorio, ci sarò anche io.

L’onorificenza di Maestro del Lavoro viene concessa a chi si distingue sul proprio lavoro. Come affronti quotidianamente le sfide che il tuo lavoro ti pone e che cosa di te metti in quello che fai in azienda?

Penso che le sfide siano obiettivi da raggiungere, processi da regolamentare, però io ci ho sempre messo curiosità, tecnica, fantasia, mi sono sempre fatta aiutare dai numeri. Per me se c’è qualcosa che non va cerco sempre di applicare una formula…e con i numeri si risolve sempre tutto. Sono attenta però anche ai colori, agli odori, ai vari segnali che possono arrivare anche dalle persone, perché se ci si mette il cuore, spesso le soluzioni sul lavoro si trovano, e si trovano quelle facili ed efficaci.

Ad esempio mi ricordo che in un’azienda avevo riprogettato un reparto e rimodulato tutta la programmazione delle macchine e il proprietario dello stabilimento mi ha chiesto una garanzia che dimostrasse che il mio lavoro funzionasse. Io senza pensarci due volte gli ho detto: “Ha funzionato, ha funzionato con le costruzioni di mia figlia e abbiamo giocato tutto il fine settimana e le posso garantire che funziona!”.

Sicuramente all’interno della Direzione del Personale posso attivare anche dei cambiamenti sul clima che le persone possono trovare nell’ambiente di lavoro, nei loro reparti e uffici. Perché avere la sicurezza che l’azienda c’è, non soltanto per controllare e dare regole, ma per supportare ed essere di accoglimento e accudimento è molto importante.

Come ti supporta la tua famiglia?

La mia famiglia di provenienza mi ha supportata e mi ha dato un’educazione fondamentale per la mia crescita e l’ambiente in cui sono cresciuta è stato sereno, c’era il rispetto. I miei genitori mi hanno cresciuta senza limiti di genere, supportata e soprattutto rafforzata e libera di scegliere, sognare e fare quello che ritenevo giusto per me. Sono stati molto presenti anche quando ho avuto problemi, perchè non nego che spesso mi sono sentita dire “Queste non sono cose per ragazze” oppure “Dovresti fare qualcos’altro” e invece tornando a casa mi sono sempre sentita dire “Fai bene e fai quello che ti senti di fare”.

La famiglia che mi sono costruita, invece, è per me una garanzia, è la mia squadra. Siamo la forza, il momento di svago, di accoglienza, dove posso ricaricarmi e trovare la fiducia in me e la forza di andare avanti. Dico che la mia famiglia è per me quello che per un grande chef è l’ingrediente segreto per fare una splendida ricetta.

Ornella sei anche la presidente dell’Associazione European Women’s Management Development, che cosa l’associazione ti ha dato in questi anni e quali sono le linee che hai proposto, come presidente, all’EWMD?

Ho conosciuto l’Associazione EWMD in occasione della mia premiazione, infatti qualche anno fa sono stata premiata “Donna Leader”. Nel tempo mi sono avvicinata all’associazione, ho cercato di seguire le attività che venivano svolte, soprattutto ho cercato di partecipare ai convegni e alle giornate di incontro. Mi sono sentita subito ingaggiata e, soprattutto, i loro principi e la loro voglia di dar voce alle donne e di sostenerci mi ha subito coinvolta. Ho seguito poi un percorso di formazione all’interno di questa associazione per poter ricoprire ruoli apicali e, l’anno scorso, mi è capitata l’occasione di avvicinare la presidente per iniziare l’attività di presidenza e poi sono stata eletta, quindi sarà mio il mandato per il prossimo periodo. Quello che mi piacerebbe fare, sarebbe lavorare proprio sulla sorellanza, sulla capacità che abbiamo, nonostante si legga su più pagine che le donne non sanno attivare l’amicizia tra loro o aiutarsi. Nel nostro gruppo riusciamo a farlo, ma soprattutto riusciamo ad essere d’esempio alle giovani, il nostro obiettivo è quello di farsi conoscere da loro, affinché si avvicinino, aiutarle nella crescita e dare l’opportunità di giornate dove possano avere confronti e formazione. Vorrei che tutte le Socie, al di là della sorellanza che è già praticata, possano mettersi in gioco e poter trasferire i loro talenti a tutte le altre.

Sei Ingegnere, un percorso che ancora poche donne scelgono. Che cosa consiglieresti ad una ragazza che volesse intraprendere una carriera tecnica?

Alle ragazze che mi hanno confessato di essere indecise se scegliere gli studi in ingegneria, ho consigliato sempre a tutte di seguire questo percorso. Può spaventare, può sembrare un’attività lontana da quelle che sono le caratteristiche femminili, e invece non è assolutamente vero. In molti casi, penso proprio che la capacità di organizzare e capire che hanno le ragazze e il fatto che vadano veramente d’accordo con la matematica, sia vincente. Quindi è un mestiere assolutamente da scegliere, da provare e, secondo me, andando avanti, sempre più ragazze si iscriveranno a ingegneria, lo spero, e spero anche di aver fatto cambiare idea e aver rassicurato molte di loro.

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