Lunedì 27 novembre alle ore 17.30, davanti al Teatro Civico, si terrà come di consueto da oltre 20 mesi il presidio “Se vogliamo la pace prepariamo la pace”, promosso dalla Rete spezzina Pace e Disarmo, per testimoniare ancora una volta il totale ripudio della guerra.
Il presidio "intende manifestare con convinzione la propria contrarietà ai decreti sicurezza che il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato, e vuole mettere in evidenza la loro inconsistenza e la loro inefficacia. La loro natura è solo propagandistica, ma i loro effetti saranno rilevanti sotto il profilo dello Stato di diritto: non solo non risolveranno nessuno dei problemi che i detti decreti fingono di affrontare, ma tenderanno ad aggravarli".
"Si tratta - affermano i promotori del presidio - di un coacervo di misure per mostrare il pugno di ferro del governo nei confronti dei più deboli, pensato soprattutto per compiacere le pulsioni del proprio elettorato. E' destinato a produrre poca sicurezza, mentre rischia di esacerbare ulteriormente il conflitto sociale e il dissenso popolare".
"Tra queste - spiegano - la norma che autorizzerà gli agenti di pubblica sicurezza a portare senza licenza un’arma diversa da quella di ordinanza quando non sono in servizio. Si permetterà così a 300mila agenti di girare sempre armati con un’arma propria. Il ministro Piantedosi ha spiegato la norma dicendo che l’arma di ordinanza è difficilmente occultabile e che il provvedimento servirà a “impedire la commissione di un reato”. E qui sta il punto. Oggi possono girare armati con un’arma propria senza l’obbligo di licenza solo prefetti, questori, magistrati e ufficiali di pubblica sicurezza. Ma lo scopo è la propria difesa personale, norma comprensibile visto che si tratta di persone che svolgono per lo Stato una professione che li espone a forti rischi. Il provvedimento del governo è invece finalizzato alla “pubblica sicurezza”: compito per il quale spetterebbe allo Stato fornire le armi e un addestramento adeguato che invece viene dato per scontato. Ma soprattutto il decreto non prevede controlli medici per poter acquistare un’arma da parte degli agenti. Non vi è cioè l’obbligo né di presentare un certificato anamnestico (sempre richiesto per tutti i porto d’arma) e nemmeno misure di controllo di tipo psicologico e clinico tossicologico. Oggi le forze dell’ordine non sono sottoposte a controlli periodici per accertare il loro stato di salute mentale e nemmeno ad esami di tipo tossicologico che sono invece richiesti annualmente a tutti i conducenti di mezzi pubblici. Ma poter girare sempre armati con un’arma propria – senza l’obbligo di ottenere una licenza – è un’annosa richiesta dei sindacati di polizia della destra. Che il governo non vedeva l’ora di accontentare".
"Per queste ragioni e con profonda convinzione - concludono - invitiamo le cittadine e i cittadini spezzini a partecipare al presidio".