Non è facile incontrare realtà come la Canottieri Velocior 1883. I documenti storici ci dicono che la fondazione risale addirittura al 27 agosto 1883, anno della nascita della Società Canottieri Velocior Spezia. Inserita nel contesto giusto, la città di mare, in tutti questi anni ha saputo germogliare senza mai perdere di vista l’obiettivo principale: “una rigida democrazia interna a garanzia della convivenza civile” nella pratica sportiva e nell’inclusione sociale. Un modo di intendere lo sport non solo come esercizio fisico ma come strumento di crescita all’interno di un club, un vero e proprio ginnasio.
Non solo canottaggio, anche la vela viene praticata, con l’intento di sviluppare tutto ciò che si può legare al mare.
Un connubio con la città e la sua cultura che coglie a tutto tondo uno stile di vita; lo stesso stile di vita che per 140 anni ha saputo innovarsi e trovare forme di adattamento alla trasformazione frenetica della città. Nascendo inizialmente sul modello dei club inglesi ha saputo fare della conservazione un esempio di slancio verso il cambiamento.
Nel primo statuto rimasto in archivio dal 1889 si legge: “Società Velocior è costituita onde promuovere essenzialmente a scopo ginnico il canottaggio; possono i Soci intrattenersi nei locali sociali colla conversazione, colla musica col ballo, coi giuochi consentiti e colla lettura di libri e giornali. Nello Statuto viene scelta la bandiera, l’abbigliamento e lo stemma.” Traccia di una storia che oggi sembra lontanissima ma che traduce la cifra di quello che è stato. Un mondo che nasceva con un forte spirito elitario e borghese che poi sviluppa dentro una cornice agonistica, che lo sport impone, la capacità di fare proprie le diverse stagioni storiche di cambiamento. In 140 anni di storia la città ha cambiato volto e modo di guardare al mondo. Socialità come valore identitario.
Da oltre 15 anni la Velocior è impegnata con Special Olympics settore canottaggio in un progetto di inclusione sociale destinato a persone con diverse disabilità: intellettiva e relazionale, disabilità cognitiva, con sindrome di down, disturbi nello spettro autistico e/o disagio sociale, da 16 a 50 anni attraverso la pratica sportiva, nella convinzione, confermata dall’esperienza, che lo sport e, in particolare la pratica del canottaggio ed indoor rowing, possano essere un mezzo di sviluppo non solo fisico ma anche, e soprattutto, socio educativo.
Il progetto, totalmente a carico della società, si rinnova ogni anno mettendo a frutto l’esperienza degli anni precedenti in un processo di miglioramento continuo.
I ragazzi/e sono inseriti nell’organizzazione societaria, svolgono attività motoria in palestra, si esercitano su simulatori di voga (remoergometri e vasca di voga) e seguono corsi pratici di avviamento al canottaggio con uscite in mare su imbarcazioni da canottaggio tipo coastal rowing.
L'attività si svolge prevalentemente presso la sede della Canottieri Velocior, sotto la guida di allenatori esperti e formati, coadiuvati da volontari e da Atleti Partner che sono di supporto nell'allenamento a secco e vogano sulla stessa barca formando l'equipaggio che partecipa all'attività remiera in acqua.
La collocazione del sito, antistante il mare, la presenza contemporanea di soci, atleti agonisti, ragazzi dei corsi di avviamento al canottaggio e degli atleti con disabilità intellettiva e/o relazionale crea momenti di inclusione ed integrazione tra generazioni e coetanei che facilitano la crescita e l'autostima dei giovani e dei ragazzi affetti da disabilità.
Gli “atleti Special” rappresentano con orgoglio la Velocior in tutte le numerose manifestazioni di indoor rowing e nelle regate che si svolgono in diverse località italiane (Trieste, Torino, lago di Varese, Genova, ecc) dove sono in atto progetti simili.
Attività che vede una corrispondenza nella sua struttura organizzativa. L’Associazione infatti è retta da un Consiglio Direttivo, che risponde direttamente all’Assemblea dei Soci.
Il Consiglio in carica è formato dal Presidente pro tempore (Domenico Rollo), da due vicepresidenti (Giuseppe Menchelli e Fabrizio Ferrari) e da sette consiglieri (Riccardo Valori, Massimo Patrone, Luca Bondielli, Debora Cappelli, Stefano Nieri, Giorgio Pintus e Giacomo Benetti).
Sono più di 200 i Soci che condividono la passione per lo sport e per il mare, in particolare per il canottaggio di tipo olimpico, e contribuiscono a supportare, in parte anche economicamente, l’attività sportiva agonistica.
Le attività vengono svolte, oltre che nel golfo della Spezia, nella sede di Viale Italia, piazzale dogana, in una struttura che comprende palestra, sala pesi, sala simulatori di voga (remoergometri), vasca di voga e hangar deposito barche.
L’Associazione organizza corsi di avviamento al canottaggio da 8 anni in su, corsi di preagonismo per allievi e cadetti, allenamenti per la squadra agonistica, corsi serali e mattutini di avviamento e mantenimento per adulti ai quali mette a disposizione barche adeguate alle capacità delle singole categorie e basa la propria attività principalmente sul rapporto continuo con il mare.
È stato detto che si tratta di una realtà che costantemente si deve confrontare con le esigenze di un territorio che cambia. Il destino della Velocior sarà quello di restare nella sua sede storica? La domanda che i tanti dirigenti si pongono di frequente e che non poteva non emergere anche oggi. L’attività del porto e il progetto del waterfront sullo sfondo di un interrogativo che oggi rimane ancora valido.
Valido se lo sforzo è quello di cogliere il significato delle azioni che realtà come la Velocior portano avanti. Indotto sociale, cultura diffusa e didattica formativa non possono essere elementi in grado di farci sostenere che questi 140 hanno già segnato un passo importantissimo per tutte le generazioni che hanno attraversato la città e il nostro mare?
C’è una tendenza che ci ammorba, la difficoltà atavica di saper contestualizzare, quel saper contestualizzare che invece ci servirebbe ad evitare la dinamica della tifoseria. Dovrebbe esistere quella forma di equilibrio di visione rispetto alle cose che ci circondano. La continuità nell’innovazione, una formula che rappresenta ciò che è stato fatto e che la Velocior continuerà a fare. Con buona pace di chi non crede al valore di questa realtà, e tante altre, in grado invece di farci dire che viviamo in una città più bella anche grazie al loro impegno civile e al lavoro quotidiano.