Il presidio "Se vogliamo la pace prepariamo la pace" di lunedì 23 ottobre alle ore 17:30 in piazza Mentana, promosso dalla Rete spezzina Pace e Disarmo, sarà dedicato alla questione israelo-palestinese ed allargato alle altre associazioni proponenti. La manifestazione "Israele-Palestina: Fermiamo la violenza, riprendiamo per mano la pace", facendo proprio l'appello della Rete Italiana Pace e Disarmo, intende così denunciare l'orrore per quanto sta avvenendo, affermare il ripudio di ogni forma di violenza e testimoniare vicinanza umana e solidale verso tutti coloro che in questi giorni stanno subendo sofferenze e crudeltà disumane.
Condanniamo con forza ogni forma di terrorismo e ogni crimine di guerra contro la popolazione civile. L'attacco efferato di Hamas ha già provocato 1300 morti accertati, fra cui donne e bambini, il rapimento di quasi 200 civili e migliaia di feriti nel campo israeliano, e la rappresaglia di Israele ha già provocato la morte di 3000 palestinesi, l'assedio totale della striscia di Gaza, mentre sono 500 tra sanitari e ricoverati i morti nell'attacco all'Ospedale di Gaza.
Siamo di fronte ad una escalation di violenza e di rischio di espansione del conflitto armato all'intera regione dove la popolazione civile, le democrazie e la costruzione di convivenza pacifica sono le vere vittime. Tutti devono attenersi al rispetto del diritto umanitario internazionale. Non si può imporre, come sta facendo il governo israeliano, un assedio totale sottoponendo la popolazione palestinese della striscia di Gaza a bombardamenti continui, togliendo luce, acqua, cure sanitarie e cibo ad oltre due milioni di persone.
Se non si riesce a fermare questa ondata, non vi saranno frontiere e barriere al terrorismo e alla guerra. Dobbiamo esigere che i governi nazionali, l'Unione europea e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite mettano in campo tutte le risorse necessarie per fermare le operazioni militari, per la liberazione degli ostaggi e per l'assistenza umanitaria alla popolazione civile, evitando un altro esodo e nuovi profughi che si andranno ad aggiungere a quelli che da 75 anni vivono nei campi profughi della regione.
Oggi l'unica bandiera che dobbiamo portare è la bandiera della pace. Occorre che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite convochi una conferenza internazionale di pace per riconoscere lo Stato di Palestina come membro pieno dell'Assemblea delle Nazioni Unite, con confini certi, con piena sovranità e responsabilità, sulla base di quanto accordato tra le parti con gli Accordi di Oslo e riconosciuto dalle Risoluzioni delle Nazioni Unite che dall'inizio del conflitto hanno impostato il quadro legale nella soluzione dei "due stati per i due popoli" con Gerusalemme capitale condivisa. Questa è la strada della pace giusta, della convivenza tra i due popoli, della pacificazione del Medio Oriente. Non è più possibile lasciare una popolazione senza patria ed uno stato che continua ad espandere i propri insediamenti illegali, mentre crescono odio, violenza e terrore.
Rinnoviamo il nostro impegno a costruire il dialogo e il rispetto reciproco tra israeliani e palestinesi, soprattutto in questo difficile e doloroso momento, per dimostrare che la pace e la convivenza sono ancora possibili e l'unica strada per la sicurezza comune.
Associazioni proponenti: Afap, Afrodite, Anpi, Arci, Auser, Buon Mercato, Cgil, Federconsumatori, Legambiente, Libera, Associazione culturale Mediterraneo, Rete spezzina Pace e Disarmo, Uds, Uisp.