Una “Passeggiata Rumorosa” allo scopo di attirare l’attenzione sulla cultura della violenza, che normalizza crimini, stupri e molestie e che quotidianamente rende alle donne la vita più rischiosa.
Dalla paura di uscire di casa, specialmente di sera, alla minimizzazione di molestie e alla continua messa in discussione delle condizioni della donna che subisce violenza sessuale. Non Una di Meno ha acceso i riflettori anche sul tema del linguaggio della vita quotidiana e mediatico che “alleggerisce” la colpa dell’aggressore e mette alla berlina le vittime.
Oltre un centinaio in strada con tamburelli, fischietti e pentole per contrastare il silenzio che tantissime donne sono costrette a subire per la paura di denunciare.
Da inizio 2023 in Italia i femminicidi sono già 80, un numero che racchiude al suo interno la storia di tante a cui la violenza di compagni, mariti, amici parenti e sconosciuti ha tolto la voce. Dietro tante di queste storie purtroppo ci sono violenze continue, stalking, negazione della libertà e uomini che vedono nelle donne una proprietà senza autonomia.
Tra i temi evidenziati, anche attraverso i cartelli dei manifestanti, le carenze sanitarie per le donne, l’assenza di consapevolezza sul consenso, le difficoltà dei consultori e le criticità che incontra chi denuncia.