Si sono dati appuntamento questa mattina di fronte all'ospedale Sant'Andrea in Via Veneto i cittadini e i sindacalisti che hanno voluto prendere parte al presidio “pronto soccorso in codice rosso”, seconda tappa di una mobilitazione regionale a difesa della sanità pubblica organizzata dalla Cgil. La manifestazione rientra all'interno della vertenza regionale che la Cgil sta portando avanti in Liguria. La situazione della sanità ligure viene definita dai presenti "drammatica", sia per i cittadini che per il personale: entrambi si trovano ad affrontare criticità quasi quotidiane.
Maurizio Calà, segretario regionale Cgil, spiega le motivazioni del presidio: "La nostra è una manifestazione regionale davanti ai Pronto Soccorso delle quattro province, i pazienti e gli operatori si trovano a scontrarsi pur essendo entrambi figli di una situazione di disagio. Il pronto soccorso è solo una delle problematiche che si trovano ad affrontare i cittadini, ma le liste d'attesa troppo lunghe non sono da meno. Siamo in una situazione di emergenza per il personale, servono interventi urgenti per evitare che la sanità peggiori ulteriormente. Bisogna fare un'analisi dei fabbisogni sanitari dei cittadini e i fabbisogni del personale facendo bandi per assumere le figure professionali mancanti. Infine, chiediamo che si ponga attenzione sulle nuove strutture che dovrebbero arrivare con il PNRR, in particolare sulla scelta delle risorse con cui gestirle: le nuove case di comunità avranno infatti bisogno di personale e di risorse."
Alla Spezia i problemi sono sia strutturali che a livello di personale, i sindacati raccolgono infatti diverse segnalazione da parte di chi all'interno degli ospedali e del pronto soccorso lavora quotidianamente.
Luca Comiti, segretario provinciale Cgil, sottolinea ancora una volta la gravità della situazione: "Siamo qui nell'ottica di una campagna che tocca i territori, alla Spezia le problematiche si sentono maggiormente, occorrono nuovi investimenti sulla nostra provincia affinchè i cittadini possano avere una sanità funzionale, nel piano socio sanitario mancano i contenuti sulle case di comunità che andranno a nascere in futuro. Il personale è allo stremo con turni insostenibili e con la fatica di dover sopperire a tutte le carenze, la sanità è un diritto e deve essere garantito, ma non sulle spalle del personale che va a colmare i vuoti di un sistema sanitario molto problematico."