Igloo Market, in via Di Monale nel pieno centro cittadino, diventa Carrefour. La Redazione di Gazzetta della Spezia ha contattato lo storico gestore Cesare Arioli per avere informazioni al riguardo.
Un’avventura iniziata 53 anni fa. Ci vuole raccontare la sua storia da commerciante?
Ho iniziato in via Napoli con un negozio di carni congelate. A quel tempo lavoravo molto con la Marina Militare; ogni piccola nave, tipo i dragamine, aveva il suo maestrino di bordo che veniva a terra con due marinai per fare la spesa, si fermavano in Piazza del Mercato e venivano da noi a comprare le carni. Piano piano ci siamo allargati, ampliando a tutti i prodotti surgelati. Nel 1969 ho “girato l’angolo”, spostando l’attività in via Di Monale dove è attualmente. Avendo spazi più grandi, ho ampliato la mia licenza di vendita inserendo i prodotti alimentari. Nel 2010 si sono liberati due fondi commerciali a fianco alla mia attività e mi sono ulteriormente allargato, aggiungendo salumeria, formaggi, in pratica arrivando ad essere un supermercato di piccole dimensioni. Subito dopo ho aggiunto ulteriore spazio, aggiungendo i prodotti di igiene casa, riuscendo a completare la gamma di prodotti del mio negozio.
Come è cambiato il suo lavoro nel tempo?
Nel tempo il lavoro è cambiato in seguito all’espansione della grande distribuzione che ha portato ad un impoverimento del centro cittadino. Una volta avevo clienti che provenivano da fuori città, ad esempio da Sarzana, anche la Marina Militare si è ristretta, molte piccole attività commerciali (lavanderie, latterie, botteghe di generi alimentari) hanno chiuso. La città si è disabituata a comprare nei negozi salvo che per le piccole cose. E con le “piccole cose” molte piccole realtà commerciali hanno dovuto chiudere l’attività, impoverendo il centro cittadino. La grande distribuzione poi è entrata con superfici di media grandezza in centro città, e questo è stato un ulteriore colpo al piccolo commercio, unitamente al fatto che la città è sempre stata povera di parcheggi. Si sperava molto in un parcheggio in Piazza del Mercato che l’amministrazione, anche attuale, aveva promesso e non ha realizzato. Poi è arrivato il covid. Ci siamo attivati fin da subito per poter dare conforto alle famiglie che non potevano uscire di casa. Io e i miei collaboratori iniziavamo a lavorare alle 4 del mattino per preparare le spese da consegnare in tutta la città e anche fuori. Questo ci ha riempito di orgoglio perché ci siamo sentiti utili agli altri. Passato il covid, c’è stata un’ulteriore problematica. Il turismo, che fa bene alla città, ha portato molte case vacanza e strutture ricettive, ha però creato un impoverimento dei residenti tutto l’anno. In pratica, noi lavoriamo bene in primavera ed estate, ma in autunno e inverno i residenti sono diminuiti. Sta cambiando anche la tipologia dei consumi. Molti spesso mangiano fuori casa, al bar, pizzerie, ristoranti; inoltre, soprattutto i giovani, fanno le grandi spese nei supermercati e comprano solo piccole cose in centro. Diventa difficile andare avanti per le piccole realtà commerciali. Questo, unitamente alla mia età di 77 anni, mi ha fatto decidere di cedere la mia attività. Ho pensato a mettere in sicurezza sia il mio personale dipendente, sia la zona in cui ho operato per tanti anni, cercando un sostituto affidabile.
Cosa prevede l’accordo con il colosso della grande distribuzione?
Carrefour, tramite il suo gestore locale che ha altri due supermercati in città, si è impegnato a mantenere il posto di lavoro dei dipendenti, di continuare per quanto possibile sulla strada indicata dalla mia attività per servire la nostra clientela. E’ un punto vendita che diventa importante, sebbene di fronte ne abbia un altro, perché rimane il rapporto dei dipendenti con la clientela, che ha sempre trovato in noi un punto di riferimento; soprattutto tante persone anziane vengono a comprare e sono affiancate dal nostro personale per tutte le loro esigenze. Noi eravamo un negozio tradizionale, solo di dimensioni un pochino maggiori. In sostanza, c’è il mantenimento della posizione con un marchio molto importante, il mantenimento di prodotti di qualità nello standard medio-alto e il mantenimento di servizi per tutti i cittadini che vogliono venire a comprare. Mi auguro che i nostri clienti continueranno a venire a comprare, anche perché dalle loro spese dipende il mantenimento dei posti di lavoro.
Cosa farà Cesare Arioli dopo la cessione dell’attività?
Intanto, continuo a fare la mia attività sindacale in ConfCommercio, in cui ricopro la carica di Presidente degli alimentaristi. Se il negozio avrà bisogno di me, sarò disponibile ad offrire un aiuto. Poi non so bene cosa farò perché di colpo mi è cambiata la vita. Di certo non starò con le mani in mano, da fare ne avrò senz’altro. Non ultimo passeggiare la mattina con la mia cagnolina Zoe.
Lei è un noto tifoso milanista. Questo fine settimana registra due importanti appuntamenti calcistici: la Coppa dei Campioni ormai persa dall’Inter e lo Spezia Calcio che si gioca la permanenza in serie A. Cosa ne pensa?
Da milanista devo dire che mi piace guardare le finali di Champion League dell’Inter e della Juventus, che perdono sempre. Per lo Spezia Calcio, auguro alla squadra di rimanere nella massima serie, anche per l’immagine della città.