La situazione del quartiere non è mai stata sottovalutata dall’amministrazione che si è fatta carico di sollecitare e richiedere in moltissime e ripetute occasioni l’intervento dei responsabili delle autorizzazioni operative e dei controlli sull’impianto: Provincia, Asl, Arpal e proprietà.
Abbiamo fatto numerosi tentativi, nelle nostre agibilità istituzionali, per mitigare il problema del traffico dei mezzi di scarico rifiuti. Abbiamo ricercato la disponibilità della proprietà ad intervenire con i semafori intelligenti e con barriere antirumore (questo potrà essere attivato mentre piante ad alto fusto che erano state tagliate sono state riposizionate di protezione ad alcune abitazioni). Abbiamo richiesto maggiori controlli sulle emissioni odorigere e acustiche. Abbiamo registrato la disponibilità della proprietà sul progetto di un nuovo impianto al coperto perché il sito è nelle condizioni più estreme lavorando sempre all’aperto.
Siamo talmente vicini allo stress degli abitanti da essere oggi a ricercare anche soluzioni che prevedono la possibilità di delocalizzare l’impianto stesso. Non è una strada facile da percorrere per un’istituzione, ma continuiamo a lavorarci. Lo abbiamo anche accennato al comitato in una delle ultime riunioni.
Di fronte all’esasperazione della popolazione vogliamo restare in prima linea a denunciare la difficoltà di considerare compatibile un impianto di quella portata con un quartiere abitato. Incontri con la popolazione e i comitati ne continueremo a fare. Anche nelle prossime settimane.
Siamo sempre stati dalla parte della comunità denunciando i disagi: di fronte alla proprietà, di fronte alla Provincia (che rilascia l’autorizzazione ambientale), di fronte ad Asl, di fronte ad Arpal. Abbiamo scritto e convocato incontri ufficiali. Siamo convinti che quelle istituzioni si debbano attivare nel cercare una soluzione di compatibilità.
Occorre però anche essere consapevoli che per definire una volta per tutte il problema dei rifiuti (dalle periferie al centro) ci vuole il coraggio di scelte politiche innovative (non “solo” economicamente sostenibili per qualcuno) e comportamenti corretti da parte di tutti: produrre sempre meno plastica di imballaggio e materiali inquinanti, riutilizzare oggetti il massimo possibile, non sprecare, imparare a differenziare in modo corretto e investire sui materiali riciclati…
Stiamo ragionando di organizzare un presidio istituzionale per attrarre l’attenzione di tutte le istituzioni sovracomunali alle quali fanno capo le scelte, le autorizzazioni e i controlli su impianti di questa portata.
L'amministrazione comunale di Arcola