Mercoledì scorso, in prefettura, è stato presentato un progetto di inserimento lavorativo per giovani migranti, arrivati alla Spezia da diversi paesi ed ora ospitati nella Cittadella della pace, la struttura di Pegazzano gestita dalla Caritas. I giovani, tutti tra i 18 e i 29 anni, saranno formati per lavorare in alcuni importanti cantieri della nautica e nel settore navalmeccanico, in un progetto che concilia, in uno dei settori considerati “di eccellenza” nell’industria spezzina di oggi, la necessità di dare risposte in tema di integrazione e la carenza di personale qualificato nelle aziende.
In particolare saranno preparati quali installatori di impianti elettrici ed elettronici di bordo, ed inoltre formati in un corso di alfabetizzazione scolastica. In questo modo l’integrazione intende essere il più possibile concreta, in grado di consentire un percorso autonomo nella vita e di formarsi una famiglia.
I paesi di provenienza sono Bangladesh, Mali, Costa d’Avorio, Pakistan, Egitto. Alcuni dei selezionati sono in Italia da meno di un anno. La prospettiva, ora, è quella di trovare altri percorsi di inserimento, dimostrando il valore dell’accoglienza e della piena integrazione nella società spezzina, il che appare importante anche alla luce del dibattito in corso su questi temi a livello nazionale. Alla presentazione in prefettura era presente anche il direttore della Caritas don Luca Palei. E don Luca, partendo dalla frase di uno dei giovani (“Questa per noi è una new life, una nuova vita”), ha inteso rimarcare come per il Centro di assistenza straordinaria (Cas) della Caritas si sia “accesa un’ altra luce sul fronte della solidarietà”:
“È nata una rete tra noi ed altri enti, che sta facendo ripartire e risorgere la speranza. Con uno sguardo importante verso il futuro”. A sua volta Giorgia Bucchioni, vice presidente di Confindustria, ha sottolineato come “la dignità di una persona è legata alla scuola e al lavoro, e noi intendiamo operare proprio in tale direzione”.