L’iniziativa sul piano regionale organizzata dalla Uil prevede una serie di presidi in tutta la Liguria, con l’obiettivo di comporre il viaggio per la regione sui problemi socio-sanitari. “Vogliamo ascoltare la voce dei cittadini e lavoratori – spiega Alfonso Pittaluga, segretario regionale Uil Liguria – attraverso un questionario che stiamo distribuendo al fine di mettere insieme tutti i dati raccolti e acquisire opinioni generali sulla situazione”.
Per il ciclo di iniziative è prevista anche una serie di incontri di approfondimento e proposta, in particolare riguardo la questione logistico-ospedaliera, su come il PNRR sta impattando, la questione delle assunzioni e le aggressioni su luoghi di lavoro. “L’obiettivo ha necessità di un confronto finale con la Regione Liguria che ha le competenze in maniera di sanità” aggiunge Pittaluga.
Questa campagna di ascolto si inserisce nel più ampio quadro di “Diamo voce al paese reale”, l’iniziativa della Uil a livello nazionale, che va dalle semplici assemblee alle conferenze più strutturate per varie filiere della vita civile e serve anche per avere materiali aggiornati reali, al fine della diffusione e del confronto con Regione Liguria.
“Sulla base del confronto e della raccolta dati, l’intento è quello di proporre gli interventi utili, in particolare sul piano delle assunzioni, degli ospedali che possano lavorare con macchinari moderni, la questione del rapporto con il territorio, quindi la medicina territoriale – conclude Pittaluga - più numeri e maggiore organizzazione, nel PNRR la cosa viene solo abbozzata".
Marco Furletti, attivo sul territorio spezzino, spiega sulle criticità del territori: "Si nota in particolare, la mancanza di posti letto in virtù del fatto che manca un ospedale; la carenza di personale a tutti i livelli. Rispetto alle altre province liguri, siamo quella che ha, in termini percentuali alla popolazione, il rapporto della forza lavoro all’interno della sanità più basso”.
Richiamando di nuovo l’attenzione sul PNRR afferma: "Sul territorio sono stati inaugurati una casa della salute e un ospedale di comunità che però non sono ancora stati adeguati agli obiettivi del PNRR, perché, ad esempio, le case di comunità devono essere un presidio che va ad alleggerire la pressione sugli ospedali, con necessità di restare aperte h24 e 365 giorni l’anno. Ad oggi questo non avviene perché non c’è il numero sufficiente di personale”.
L’obiettivo del PNRR è il potenziamento dei servizi a livello territoriale e creare una sanità più a misura di cittadino, “per fare questo servono risorse economiche ulteriori per coprire i costi del personale, ad oggi però, anche se il fondo sanitario nazionale è stato aumentato del 2%, si tratta di una misura che però va a coprire solo in minima parte l’inflazione – prosegue Furletti - non c’è quindi la copertura sufficiente per il costo del personale effettivo che servirebbe su questi servizi, soprattutto in previsione della messa a regime delle opere del PNRR, che entro il 2026 dovrebbero essere concluse, pena la perdita del finanziamenti”.
“Il fondo sanitario nazionale dovrebbe quindi prevedere la copertura del fabbisogno economico, che ad oggi non c’è. Si rischia quindi che le strutture che dovrebbero consolidare la medicina a livello territoriale diventino delle cattedrali nel deserto, dove i servizi previsti non sono presenti” conclude.
L’iniziativa di oggi ha quindi come obiettivo quello di rimetterre al centro dell’agenda politica della regione questi temi, potando una rappresentazione di questo stato dell’arte in termini di dati ricavati anche dal confronto con i cittadini e cercando di sensibilizzare la politica e le istituzioni a trovare le giuste soluzioni e gli strumenti adeguati.
