Secondo quanto rilevato dal sindacato Uil la situazione della sanità ligure è critica: strutture obsolete, mancanza di personale e rallentamenti nella costruzione dei nuovi ospedali. Un quadro che mette in difficoltà cittadini e lavoratori sul quale la Uil chiede risposte.
Sono state presentate questa mattina le iniziative che Uil porterà avanti per ascoltare i cittadini e per fornire un quadro preciso delle condizioni della sanità ligure.
Appuntamento il 20 marzo presso l’ospedale San Bartolomeo di Sarzana e il 24 marzo davanti al Sant’Andrea per parlare, rispondere ad un sondaggio e fare domande, un’iniziativa rivolta sia ai cittadini che ai politici e ai dipendenti delle Asl liguri che quotidianamente vivono sulla propria pelle i disagi. “Articolo 32” è il titolo di questo percorso, un rimando all’articolo della Costituzione che sancisce il diritto ad essere curati.
Alla conferenza erano presenti rappresentanti locali e regionali della Uil, i quali hanno esposto i dati e hanno fatto il punto sulle difficoltà maggiori. Il programma si inserisce all’interno della mobilitazione nazionale “Diamo Voce al Paese Reale” un invito a ritornare ad ascoltare la popolazione.
Mario Ghini, segretario generale Uil Liguria, ha sottolineato quanto sia importante non soltanto il tema delle strutture, ma anche quello del personale: “Si parla del Pnrr che porterà nella nostra regione 33 strutture pubbliche nuove, ma mancano i fondi per farle funzionare, dal 2026 bisognerà infatti impiegare i fondi nazionali per la sanità pubblica e si rischia di avere cattedrali nel deserto senza il personale che serve per la gestione, già oggi mancano dottori, infermieri, oss e amministrativi, è necessario garantire un ricambio adeguato per sostituire chi andrà in pensione.”
Dalla Spezia l’iniziativa prende avvio, ma percorrerà l’intera regione. Le criticità, come spiega Alfonso Pittaluga segretario confederale Uil Liguria con delega alla sanità, si estendono a diversi ambiti partendo dalla formazione: “Partiamo con questa campagna che rimanda al diritto fondamentale alla salute per capire se questo diritto nella nostra regione è rispettato, c’è bisogno di persone in carne ed ossa che con la loro professionalità facciano parte della sanità, ma un enorme problema sta nel fatto che si formano persone con corsi appositi e facendole specializzare per poi impiegare 2 o 3 anni per i concorsi, senza considerare il problema dei ricorsi che spesso seguono le assegnazioni. Facendo un bilancio tra entrate e uscite, soprattutto pensionamenti, il bilancio non è positivo. In questo momento è necessario comunicare, fare chiarezza e richiedere risposte.”
Nello Spezzino la vicenda degli operatori socio-sanitari ha dato un chiaro segnale delle condizioni di precarietà che si trovano ad affrontare alcuni lavoratori. Su questo punto interviene il segretario confederale Uil Liguria con delega allo Spezzino Marco Furletti: “Alla mancanza di ospedali degni di un capoluogo di provincia si somma la drammaticità del personale, è ai limiti dell’assurdo pensare all’odissea delle Oss nonostante si registri una mancanza di personale, per la mancanza di volontà politica si rimane fermi in un limbo.”
I dati nazionali sono preoccupanti, in previsione delle strutture che verranno costruite, ovvero Case della Comunità, Centrali Operative Territoriali e Ospedali di Comunità, sono richiesti 18250 infermieri, 10250 unità di personale di supporto, 2000 operatori socio-sanitari e 1350 assistenti sociali. Queste persone devono essere formate e inserite, ma soprattutto tutelate da contratti che tengano conto dell'inflazione.