Si è tenuto in Sala Dante l’ormai tradizionale Concerto dedicato al Capodanno cinese, un’occasione per celebrare il nuovo anno e per valorizzare l’amicizia che lega il popolo cinese e quello italiano.
Ha portato i suoi saluti alla comunità cinese locale e agli spezzini il Console cinese a Firenze dott. Guan Zhongqi, che ha espresso grande felicità per il concerto e per la presenza di tanti giovani ragazzi e ragazze cinesi che arrivano alla Spezia per perfezionare le loro competenze e conoscere la cultura italiana: “Da tempo i rapporti tra Italia e Cina sono in forte sviluppo, durante la pandemia il legame si è rafforzato con l’invio di medici e materiali sanitari, questo rivela solidarietà e amicizia tra i due Paesi".
"Il 2022 è stato l’anno della cultura e del turismo tra Italia e Cina, in questo ambito si sono svolte una serie di collaborazioni -continua il Console- quest’anno con l’attenuazione della situazione epidemiologica possiamo riprendere i nostri rapporti scavando nelle potenzialità del nostro legame. Quest’anno è l’anno del Coniglio e vi auguro buona salute”.
Il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini ha portato i suoi saluti e ha sottolineato l’importanza della sinergia che si è creata tra la nostra città e la Terra del Dragone: “Oggi celebriamo un arricchimento e un’occasione per gli scambi economici e culturali, la nostra città ha fatto il gemellaggio nel 2019 con la città di Zhuhai, un rapporto proficuo che l’allentamento della pandemia ci permette di riprendere e di coltivare. L'altra città gemellata è quella di Nanning una realtà dinamica con cui abbiamo una forte interlocuzione -conclude il Sindaco Peracchini - Inizia l’anno del Coniglio e vogliamo fare iniziative per conoscerci meglio, tra queste rientra anche la celebrazione del Capodanno.”
Il Console cinese ha definito i tanti giovani che studiano in Italia “nuovi Marco Polo”, la loro scelta crea un ponte tra due culture, quella italiana e quella cinese, che è bello si conoscano e apprezzino. Il Conservatorio Giacomo Puccini con il programma “Turandot” accoglie più di 50 studenti che vengono dalla Cina per studiare musica e implementare il proprio bagaglio culturale; la maggior parte dei giovani frequenta il biennio di canto dopo aver fatto tre anni in Cina, ma alcuni scelgono anche di apprendere o perfezionare uno strumento. Gli studenti imparano la lingua italiana per il primo anno e prima di entrare al Conservatorio prendono la certificazione linguistica.