"La giornata delle visite ambulatoriali a lume di candela" questo il titolo della protesta indetta da Fimmg, Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, che ha lo scopo di riportare l'attenzione sui molti problemi della sanità pubblica e sulle difficoltà quotidiane che i dottori si trovano ad affrontare.
I medici di medicina generale sono stati in prima linea durante l'emergenza da Covid-19, ma a distanza di nemmeno tre anni, persistono diverse criticità che non trovano soluzione. Il personale medico è in grave carenza, tanto che molti pazienti sono sprovvisti di medico di base, a complicare la situazione è una burocrazia pesante che si va ad aggiungere al carico di lavoro dei dottori.
A fare una panoramica della situazione in provincia è la dottoressa Angelinelli Elisa, Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, che spiega: "Siamo ridotti al lumicino e questa protesta vuole far accendere un riflettore sulla medicina generale che ha fatto tanto durante il Covid e non ha avuto alcun riconoscimento, anzi è stato aumentato il carico burocratico che sottrae tempo dalle visite dei nostri pazienti -prosegue la dottoressa Angelinelli- chiediamo di poter tornare a svolgere il nostro lavoro senza complicazioni burocratiche, la nostra categoria è allo stremo, sono andati in pensione molti medici di base ed è mancato il ricambio, molte persone rischiano di rimanere senza medico di famiglia, è un problema da risolvere."
Il tema della carenza di personale si fa sentire in particolare in zone come la Val di Vara, la Val di Magra e la zona delle Cinque Terre e di Levanto, dove i medici di base sono pochi. La digitalizzazione stessa è al centro del dibattito, in quanto se per i più giovani e abili con la tecnologia ha rappresentato un aiuto, per i più anziani si tratta di un ostacolo che non permette di accedere facilmente ai servizi di assistenza. Ai medici di base si chiede una sempre maggiore disponibilità, ma il carico di lavoro continua ad aumentare.