La Fimmg della Spezia, la federazione dei medici di medicina generale, risponde presente alla protesta nazionale dei camici bianchi, in programma giovedì pomeriggio 15 dicembre, contro il caro energia e le sofferenze della categoria.
'La giornata delle visite ambulatoriali al lume di candela': questo è il nome dell'iniziativa per rendere in pieno il concetto di una medicina generale dimenticata nei provvedimenti dedicati al ristoro delle spese in capo ai professionisti.
"Niente ambulatori sbarrati ma porte aperte e ambienti resi luminosi dalle vecchie candele, un simbolo per dare un segnale forte alle istituzioni senza ricorrere a sistemi di protesta più radicali in questo momento di picco dell'influenza stagionale e recrudescenza della pandemia", annuncia Maria Pia Ferrara, segretaria provinciale della Fimmg, chiamando i colleghi alla protesta compatta.
"Noi medici di famiglia - aggiunge - vogliamo mettere in risalto la mancata considerazione del governo nella possibilità di aiuti economici come è invece accaduto per le aziende e altri settori economici. Sottolineiamo che tocca al medico di medicina generale far fronte alle spese per l'energia e a quelle di funzionamento dell'ambulatorio, in un periodo come noto di costi in forte crescita e retribuzioni ferme".
E ancora Maria Pia Ferrara: "Nessun segnale di vicinanza è arrivato a favore della nostra categoria che diversamente dalle imprese e studi professionali non può alzare le tariffe per controbilanciare gli aumenti delle spese. Senza contare poi tutta la burocrazia e i carichi di lavoro insostenibili di cui siamo stati caricati in questi mesi. Siamo al lumicino sia dal punto di vista economico sia per la qualità del lavoro."
"La professione del medico di famiglia - rincara la dose - così poco considerata dal legislatore, sta perdendo tutto il suo richiamo nei confronti delle giovani generazioni. Parliamo di una sofferenza palpabile anche nella provincia spezzina dove mancano all'appello una decina di medici di medicina generale in un momento poi in cui tanti colleghi sono prossimi alla pensione, così come nel resto del territorio ligure. Ci aspettiamo dalla Regione segnali fattivi per rilanciare la sanità territoriale e sostenere concretamente la Medicina Generale, presidio fondamentale del Servizio sanitario nazionale".