Una vita passata dietro la macchina fotografica: i suoi scatti hanno raccontato il territorio spezzino. Fatti, storie, persone colti nella loro essenza. Se ne è andato Mauro Frascatore, storico fotoreporter del quotidiano La Nazione, stroncato da un male incurabile che ne ha piegato l'indole coraggiosa in pochi mesi. Uomo di poche parole ma dai mille contatti, il "Frasca" lo trovavi sempre al pezzo ad ogni evento degno di notizia, dove arrivava a bordo del suo insuperabile scooter.
Mauro iniziò collaborando con Giuseppe Ciavolino e nel suo laboratorio conobbe i grandi nomi della cultura spezzina di allora, tra i quali Antonello Pischedda, che lo portò ad occuparsi di fotografia in ambito teatrale e musicale, in particolare seguendo concerti di jazz.
Alla fine degli anni '70 entrò al quotidiano La Nazione e da allora lo si è sempre visto, "sul luogo dei fatti": lui c'era sempre, con la sua macchina fotografica, con il fiuto per la notizia, ma anche il rispetto per tutti e la discrezione.
Nel 2007 venne nominato Cavaliere della Repubblica.
Tanti i messaggi di cordoglio che stanno già riempiendo le pagine di Facebook. Tutti ricordano la grande maestria di Mauro, "poeta dell'immagine", ma anche le sue doti umane, la generosità e la bontà. Sicuramente è stato un maestro per tanti, e non aspiranti fotografi, che sono passati per la redazione de La Nazione o che lo hanno incrociato là dove era successo qualcosa.