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Il commento di Cittadinanzattiva Tribunale per i Diritti del Malato


Due donne sono state denunziate per interruzione di pubblico servizio e violenza ad incaricato di pubblico servizio per le intemperanze manifestate al PS di Sarzana in occasione di una visita dell’anziana madre, lasciata – a dire delle due donne – senza neppure un bicchier d’acqua per ore e in attesa della visita.

Ferma restando la forte e decisa condanna di ogni azione violenta, sia verbale che fisica, dobbiamo però rilevare che le cause delle violenze agli operatori sanitari necessitano di un’analisi del problema da tutti i punti di vista, compreso quello del paziente o del parente.


Per tale motivo, Cittadinanzattiva Tribunale per i Diritti del Malato ha condiviso le finalità per le quali è stata promossa, a partire da quest’anno, la data del 12 marzo quale Giornata di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari.

Il sostegno agli operatori sanitari, non solo a quelli vittime di violenza, è stato sempre oggetto della nostra attività, poiché medici, infermieri, oss che operano in condizioni di lavoro sicure ed appropriate significano anche maggior qualità e sicurezza delle cure nei confronti dei cittadini.

Mancate, quando non urbane, risposte del personale agli sportelli, lunghe ed inutili attese al Pronto Soccorso – dalla parte del cittadino -, condizioni di lavoro stressanti, sovraccarico di attività e disorganizzazione – dalla parte dell’operatore sanitario -, costituiscono una miscela che può diventare esplosiva e che può essere disarmata solo partendo dalla consapevolezza delle cause, senza esprimere giudizi su una parte, piuttosto che su un’altra.


Per questo, il 12 marzo 2022, abbiamo chiesto alla Regione, all’ASL e alla Conferenza dei Sindaci azioni concrete ed urgenti perché la nostra sanità sia dotata di adeguate risorse di personale, come nelle altre ASL liguri. 

Sempre il 12 marzo 2022 abbiamo proposto - con lo slogan ALLA VIOLENZA PREFERISCO LA CURA (già adottato in altre Regioni) - che fosse attivato anche in ASL 5 un osservatorio permanente composto da rappresentati dell’Asl, delle professioni e dei cittadini con lo scopo di : a) monitorare gli episodi di violenza; b) monitorare gli eventi sentinella; c) promuovere studi ed analisi per la formulazione di proposte e misure idonee a ridurre i fattori di rischio negli ambienti esposti; d) monitorare l’attuazione delle misure di prevenzione e protezione a garanzia dei livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro; e) promuovere corsi di formazione atti a creare consapevolezza negli operatori, fornire conoscenze e competenze utili a un corretto approccio al rischio e alla sua prevenzione e gestione.


Verrebbe da dire … naturalmente, nessuno dei Decisori locali e regionali ha dato seguito alla proposta.

Ed oggi, aihmè, ci troviamo di fronte ad altri incresciosi episodi di violenza, che non fanno bene a nessuno e men che meno alla nostra sanità pubblica.


Ci chiediamo se non sia il caso, da parte della Magistratura (giustamente incaricata di indagare sull’episodio del PS di Sarzana), di estendere le indagini anche ad eventuali omissioni di atti d’ufficio, in merito alla grave sottodotazione organica dei servizi sanitari spezzini, defraudati da anni rispetto ad altri territori.

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