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Nell’ambito del Blue Festival sbarca nel Golfo la 4° Marconiana In evidenza

di Anna Mori – La veleggiata non competitiva si terrà nelle acque spezzine domenica 31 luglio. Perché proprio alla Spezia? Chi era e cosa ha fatto Guglielmo Marconi? Il racconto di Silvano Benedetti.

Il Palio del Golfo quest’anno è stato arricchito dalla Prima Edizione del Blue Festival, un grande evento dedicato interamente all’acqua e alle sue tantissime declinazioni. Il Festival è organizzato dal Comitato delle Borgate con il patrocinio del Comune della Spezia ed è stato ideato da Roberto Besana. Tantissime le attività previste, da quelle sportive e legate alla marineria, ai giochi, agli incontri con professionisti e scienziati, un unico obiettivo: far conoscere e trasmettere la bellezza e l’importanza del mare per la comunità.

Nell’ambito del Blue Festival, il 31 luglio le associazioni “Proloco del Golfo” e “Vela Tradizionale”, organizzeranno la 4° Edizione della Marconiana, veleggiata dedicata allo stretto rapporto della città con la carriera scientifica di Guglielmo Marconi. Verrà ripresa una tradizione iniziata nel 2017, e interrotta a causa della Pandemia, avviata per celebrare il 120° anniversario sia delle sperimentazioni svolte dallo scienziato nel luglio 1897, sia della fondazione della Lega Navale Italiana, fondata proprio alla Spezia nel giugno dello stesso anno.

L’evento è realizzato con il contributo di Banca Patrimoni Sella, in collaborazione con la Scuola di Mare di S. Teresa e il patrocinio del Comune della Spezia. La veleggiata sarà una manifestazione non competitiva, volta a trascorrere una giornata insieme in mare dove soste e bagni sono possibili, che si concluderà con un incontro degli equipaggi presso la Scuola di Mare di S. Teresa dove, tra un bicchiere e un piatto di pasta, saranno estratti numerosi premi tra le barche partecipanti.

Ma perché proprio una Marconiana nel Golfo della Spezia? A questa domanda risponde Silvano Benedetti, Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale ‘Proloco del Golfo’: “Per i cultori di storia locale può essere una domanda retorica, ma per molti il legame tra la nostra città e Guglielmo Marconi potrebbe non essere così scontato. Marconi è colui che ha rivoluzionato la sicurezza della navigazione, le comunicazioni a distanza permettendo a tutti di poter parlare con chiunque in qualunque posto del mondo, è lo scienziato che ha inventato la radio e aperto la via del WiFi”.

“Nel luglio 1897 – spiega Benedetti - Guglielmo Marconi era un giovane ventitreenne che, dopo un rifiuto da parte delle Poste Italiane, era stato accolto dal Post Office britannico per lo sviluppo di un progetto sperimentale per la trasmissione a distanza di messaggi via aria, cioè senza l’utilizzo di un collegamento fisico diretto tra trasmittente e ricevente. Dopo qualche mese dall’arrivo in Inghilterra lo Stato italiano chiamò Marconi a svolgere il servizio di leva obbligatorio, che all’epoca durava ben tre anni, e grazie all’interessamento dell’Ambasciatore italiano venne trovata la soluzione di arruolare il giovane scienziato nella Marina italiana e destinarlo all’Ambasciata d’Italia a Londra in modo da perseguire contemporaneamente l’assolvimento degli obblighi di leva e lo svolgimento delle sperimentazioni.

Marconi poté così sedersi da protagonista al tavolo della telegrafia senza fili al quale erano seduti l’ingegner William Preece, il fisico Oliver Lodge e il professor Augusto Righi; altri personaggi stavano alle loro spalle e ne spiavano le mosse pronti a cogliere un’occasione per dire la loro: Edison, Kelvin, Popoff, Tesla, Branly, Fessenden, Crookes, Fleming, studiosi e scienziati di chiara fama che ebbero qualche resistenza ad accettare l’inserimento di questo giovane italiano, autodidatta, sconosciuto nel mondo scientifico”.

“Nel dicembre 1896 – continua Benedetti - fu proprio Preece, capo del Post Office britannico, ad affermare pubblicamente, nell’ambito di un consesso scientifico, che il suo ufficio stava sperimentando un nuovo mezzo di comunicazione inventato da Guglielmo Marconi e che poteva trasmettere segnali Morse già a diverse miglia di distanza sulla terra ferma.

Fu a questo punto che la Marina italiana, che era in contatto con Marconi attraverso un proprio ufficiale destinato presso l’Ambasciata di Londra, gli chiese di ripetere queste prove a bordo di una nave e gli mise a disposizione tutti i mezzi necessari. Qui entra in gioco la nostra città! L’arsenale era all’epoca il polo industriale più completo esistente sul territorio italiano, nel quale erano presenti le competenze, le conoscenze e le maestranze in grado di lavorare qualsiasi materiale e di sviluppare la tecnologia più avanzata: l’elettricità. Marconi rientrò in Italia il 2 luglio 1897, si recò a Roma dove svolse alcune sperimentazioni presso il Ministero della Marina, a Montecitorio e al Quirinale; poi si recò a Spezia (all’epoca senza l’obbligo dell’articolo!) e il 10 luglio iniziò una serie di esperimenti tra il Laboratorio elettrico di S. Bartolomeo e il piazzale del Comando in Capo del Dipartimento, alle spalle di Porta Principale, ad una distanza di circa 3 km.

Nei giorni seguenti venne spostata la stazione ricevente a bordo di un rimorchiatore ed infine sulla corazzata S. Martino che navigò fuori dal golfo. Marconi utilizzò due antenne di circa 34 m ed ottenne la ricezione del segnale all’interno della struttura metallica della nave, ad una distanza di oltre 17 km, superando anche l’ostacolo delle isole”.

“Da qui parte la cavalcata di Marconi verso il successo scientifico e commerciale – racconta ancora Benedetti - che lo portò dopo dodici anni al Premio Nobel per la Fisica. La prima applicazione dimostrativa della radiotelegrafia venne fatta un anno dopo, in occasione delle regate dello Yacht Club britannico, al termine delle quali Marconi riuscì a comunicare l’esito delle regate prima dell’arrivo delle barche in porto, portando dalla sua parte la stampa internazionale.

Ma la nostra città continuò a giocare un ruolo importante grazie alla collaborazione che si instaurò tra lo scienziato e la Marina italiana, che ottenne il diritto di sfruttare e modificare gratuitamente i brevetti di Marconi, di collaborare ai suoi studi e di mantenere uno scambio di informazioni proficuo per entrambi. Tant’è che Marconi tornò più volte nel nostro golfo negli anni a seguire e svolse importanti campagne scientifiche con le navi della Marina italiana; nave Elettra, il laboratorio galleggiante sul quale Marconi sviluppò gli studi sulle onde corte e cortissime, fu spesso all’ancora nel nostro golfo negli anni ’20 e ’30, fino alla prematura morte dello scienziato”.

“Guglielmo Marconi è patrimonio universale – conclude Benedetti - conosciuto in tutto il mondo; la sua invenzione, la radio, ha condizionato più di ogni altra la società del XX secolo e ancora fino ai giorni nostri. Marconi è colui che ha rivoluzionato la sicurezza marittima, la gestione delle flotte navali mercantili e militari, il diporto, la connessione tra gli Stati e tra le persone”.

Per informazioni ed iscrizioni alla 4° Edizione della Marconiana, accedere al sito: marconiana-bluefestival.vado.li
 

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