E' arrivata la sentenza di primo grado sulla cosiddetta inchiesta APpalti, ovvero il presunto giro di tangenti ed appalti truccati nel porto della Spezia.
L'inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza, era venuta alla luce nel novembre del 2016 con il blitz in Autorità Portuale nel corso del quale erano stati sequestrati molti documenti.
L'ex Presidente dell'Autorità Portuale della Spezia, Lorenzo Forcieri, è stato condannato a 5 anni.
Gli avvocati di Forcieri, Guido Calvi, Andrea Corradino e Paolo Mione, annunciano il ricorso in appello: "Ricorreremo in appello contro questa sentenza sorprendente. Confidiamo che in quella sede non potrà che essere riconosciuta la completa estraneità del nostro assistito a tutti i fatti contestati. Attendiamo di leggere le motivazioni per capire come il Tribunale abbia ritenuto di fondare la condanna su ipotesi accusatorie basate su interpretazioni a senso unico di intercettazioni, che sono state smentite in dibattimento da prove documentali inoppugnabili e testimonianze chiare e circostanziate. Quanto emerso in dibattimento è chiaro: nessuna condotta corruttiva da parte di Forcieri, nessun favore né chiesto né concesso, nessun utilizzo improprio di carte di credito dell’AP. Al contrario: fondi pubblici gestiti con oculatezza, bilanci in attivo che hanno sempre superato l’attento esame anche della Corte dei Conti e del Parlamento, una gestione esemplare dell’Autorità Portuale".