È mancato Alberto Faietti, capo storico del gruppo scout "SP5", dopo aver lottato molti anni contro la malattia. I funerali si terranno lunedì 27 alle ore 10 a Mazzetta.
Riportiamo di seguito il ricordo di amici e colleghi:
"Titolare di una importante ed altamente specializzata officina ortopedica in città, ha saputo coniugare uno spiccato senso imprenditoriale ad una impareggiabile padronanza della tecnica e genialità nel ricercare e proporre in continuazione innovazioni nel suo lavoro".
"Qualità che gli hanno valso la collaborazione con la maggior parte del campo medico/ortopedico spezzino e non solo, avendo saputo coltivare collaborazioni ed incarichi in tutta Italia. Spesso corteggiato da importanti marchi, ha rinunciato a collaborazioni anche all'estero per la malattia che lo ha colpito e per senso di responsabilità ed amore nei confronti della famiglia, soprattutto del figlio per il quale Alberto ha cercato di costruire un futuro".
"Nonostante la malattia lo abbia colpito più di dieci anni fa, ha saputo reagire con un coraggio invidiabile e con una forza di determinazione non comune, senza perdersi e combattendo ogni giorno con il male che ce lo ha portato via. Alberto nel rapporto umano sia con i clienti, sia con i conoscenti, sia con gli amici è sempre stato una profusione continua di disponibilità ed attenzione al prossimo".
"Le persone "straordinarie" sono quelle che ogni giorno seguono il sentiero della vita costruendo ad ogni passo il futuro per sé e per gli altri che li incontrano e camminano con loro lasciando impronte importanti, con successi ed errori che gli permettono di evolvere e migliorare umanamente".
"Alberto era una persona "straordinaria", lo ha testimoniato con il lungo impegno e passione profusi nello scoutismo, nel lavoro e nell'ultima complicata parte della vita che lo ha visto protagonista di una coraggiosa battaglia contro la malattia".
"Ha lasciato qualcosa a centinaia di ragazzi che lo hanno avuto come capo scout, un fratello maggiore pronto a comprenderli e dare loro la possibilità di crescere. Con gli amici più stretti è sempre stato un punto di riferimento anche critico ma sempre sincero, una solida sicurezza".
"Le sue qualità nello stesso tempo gli hanno permesso di essere una guida per il mondo scautistico spezzino, dove la sua bontà d'animo e la capacità di non demordere di fronte alle difficoltà l'hanno sempre contraddistinto. Alberto ha lasciato un mondo migliore di come l'ha trovato".