È arrivato al terzo anno consecutivo “Saturday night live”, il progetto della Croce Rossa della Spezia sostenuto dal Sindacato Nazionale degli agenti di assicurazione (SNA) per sensibilizzare i giovani a un comportamento sicuro quando sono alla guida di un mezzo.
“Quest’anno per il terzo anno, in collaborazione con il Sindacato Nazionale degli Agenti di Assicurazione (SNA) che ha finanziato il progetto, diamo continuità a ‘Saturday night live’ – ha dichiarato Luigi De Angelis Presidente della Croce Rossa La Spezia - E’ un progetto che vuole sensibilizzare i giovani alle problematiche riguardanti gli effetti dell’alcol e l’approccio corretto alla guida. Questo viene fatto attraverso contatti diretti dei Giovani della Croce Rossa con i coetanei nelle vie del centro”.
Saranno 10 in totale le serate di prevenzione che i volontari della Croce Rossa svolgeranno in centro nelle prossime settimane: quest’anno l’iniziativa sbarcherà anche al Pin, uno dei luoghi più frequentati dai ragazzi spezzini. I Giovani della CRI spezzina, durante le serate della movida in centro, proporranno ai coetanei di sottoporsi gratuitamente all’alcoltest, di provare a eseguire un test sulla prontezza dei riflessi e di rispondere a una serie di questionari sui rischi dell’assunzione di alcol prima di mettersi alla guida, per valutare il loro grado di consapevolezza sul tema della sicurezza stradale.
“Quest’anno abbiamo diviso l’attività in due – ha spiegato Fabio Dardengo Responsabile Giovani della Croce Rossa La Spezia -una parte itinerante avrà luogo nelle piazze frequentate dalla movida del centro città (Piazzetta del Bastione, Sant’Agostino, Via Prione e Corso Cavour) e una parte fissa al PIN. Oltre agli etilometri saranno previste altre due attività: un campionamento anonimo che permetterà di raccogliere dati su età ed esito degli etilometri per avere un campione e per verificare eventuali tendenze al ribasso rispetto agli scorsi anni, e una seconda attività che invece prevede l’utilizzo del ‘BlazePod System’, uno strumento per misurare i riflessi con pulsanti che vanno premuti non appena si illuminano, praticamente un gioco per i giovani ma che nel frattempo li sensibilizza sugli effetti dell’alcol. Si inviteranno i ragazzi a provare a rilevare i riflessi prima e dopo aver bevuto a fine serata per mostrare loro la differenza delle reazioni. Il dispositivo è collegato ad una app che permette di verificare i tempi di reazione. Nelle precedenti edizioni il progetto ha avuto un ottimo riscontro tra i ragazzi anche perché è su base volontaria ed anonima e soprattutto non applichiamo sanzioni, ma solo informazione, essendo un progetto di prevenzione e non punitivo. Tuttavia nelle scorse edizioni, 1 ragazzo su 3 è risultato avere un tasso alcolemico al di sopra dello 0.5”.
“Nel progetto cerchiamo di coinvolgere chi ha almeno 16 anni – ha aggiunto Fabio Dardengo - ovviamente anche se chi ha meno anni vuol provare è il benvenuto, verrà sensibilizzato sul fatto che l’abuso di alcol, anche se non ci si mette su strada, fa male”.
Tiziano Salerno Responsabile SNA del Progetto ha aggiunto: “In questi due anni il progetto è stato limitato dalle prescrizioni legate al COVID sul coprifuoco. Quello che stiamo cercando di fare è coinvolgere i giovani e farli divertire. Abbiamo avuto i dati degli ultimi due anni 2020 e 2021, quest’anno le discoteche dovrebbero essere più aperte ed è il dato che ci interessa. I numeri rilevati sono già preoccupanti, nonostante il progetto si concludesse tra le 22 e le 23. Da quest’anno l’iniziativa si protrarrà dalla serata fino all’una e trenta e non ci limiteremo solo al periodo estivo ma pensiamo di arrivare anche fino a dicembre. Vogliamo informare i ragazzi anche su come capire come è assicurato il mezzo che stanno guidando o sulla rivalsa, per responsabilizzarli, devono capire su cosa informarsi, senza sentirsi autorizzati a guidare in stato alterato. Dobbiamo far capire che in caso di incidente con il soggetto che è fuori dai limiti di alcol, si crea anche un danno economico alla famiglia. Leggendo le statistiche ci siamo resi conto che il primo bicchiere di alcol i ragazzi lo bevono a 12 anni e questo è stato uno degli incipit che ci ha portato a pensare questo progetto”.
L’ultima edizione di “Saturday night live”, su un totale di 1.021 giovani che si erano sottoposti volontariamente ad alcoltest, più di un caso su tre aveva fatto registrare un tasso alcolemico sopra il limite consentito per mettersi su strada, pari a 0,50 g/l (per i neopatentati e i minori di 21 anni il limite è invece fissato a 0 g/l).
Spesso non abbiamo idea di quanto sia drammatico il fenomeno dei decessi dei giovani per incidente stradale. Su questo aspetto è intervenuto Roberto Bianchi Direttore Stampa SNA: “Vorrei fornire alcuni dati in modo che possiamo renderci meglio conto di quale sia il fenomeno reale rappresentato dagli incidenti stradali, in particolare da quelli che vedono coinvolti i giovani e i giovanissimi. La relazione annuale dell’ACI Istat riferita al 2020 parla di 120.000 incidenti con lesioni, con 2.345 decessi con 160.000 feriti di grave e media entità, cioè 6,5 decessi al giorno ovvero 1 ogni 3,5 ore. Questi dati non sono realistici, perché nel 2020 erano in vigore le limitazioni agli spostamenti, quindi i dati a cui dovremmo fare riferimento dovrebbero essere quelli relativi al 2019, quando i decessi legati agli incidenti stradali sono stati 3.172, 8 decessi al giorno circa. In Europa questo dato si traduce in 20.000 decessi l’anno. Il 25% di decessi in Italia riguarda i giovani, ovvero 800-850 giovani all’anno e il 40% sono passeggeri e non autisti. Vorrei ricordare che le vittime sul lavoro sono circa 1200 l’anno e i femminicidi nel 2021 sono stati 118, anche in questo caso parliamo di emergenze sociali e di reagire affinché questo non accada più, tuttavia, senza escludere assolutamente la gravità di questi due fenomeni ma solo per evidenziare i dati, i giovani deceduti per incidenti stradali sono 7 volte tanto. Sarebbe auspicabile duplicare questa iniziativa in tutta Italia. La Comunità Europea ha risparmiato 600 miliardi negli anni della pandemia, grazie al calo degli incidenti. Se quel denaro potesse essere speso in prevenzione sarebbe importante”.
Su questo tema e sulla valenza del progetto è intervenuto anche il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini: “Per noi è un’iniziativa molto importante dal punto di vista educativo e sociale. Come città stiamo facendo un percorso dove abbiamo cercato di creare attrazioni che portino i ragazzi a scegliere di rimanere in città, ma questo percorso va accompagnato anche da una presa di coscienza di quelle che sono le abitudini errate, bisogna capire che se si vuole bere bisogna farlo in maniera responsabile e che prima di mettersi alla guida non bisogna assolutamente consumare alcolici. Vogliamo che i ragazzi si divertano, ma in modo equilibrato, e quindi è fondamentale far capire cosa può succedere. Quindi ringrazio Croce Rossa Italiana e SNA, spero che questa iniziativa possa essere replicata anche nei prossimi anni perché così insieme alle scuole e alle istituzioni faremo il bene della nostra comunità”.
Quindi Maria Luisa Inversini, Prefetto della Spezia, ha concluso: “La domanda vera è questa: il 32% delle persone fermate lo scorso anno aveva un tasso alcolemico superiore a quello permesso per la guida, quindi dovremmo chiederci cosa possiamo fare. La risposta è difficile. Sicuramente per quanto riguarda i giovani, la scuola potrebbe essere il luogo per tentare di dare delle risposte. La Croce Rossa è presente nelle scuole con un modulo educativo molto bello legato all’abuso dell’alcol e della tossicodipendenza. Inoltre, riguardo all’alcol c’è una legislazione che potrebbe essere perfettibile e i sindaci hanno emesso ordinanze per punire la cessione di alcol ai minori, il Comune della Spezia lo ha anche messo nel proprio Regolamento. Però è difficile raggiungere questo 32% e farlo scendere”.