Ci risiamo! Due enormi cedri del Libano, orgoglio del Parco delle Rimembranze di Lerici, area sottoposta a vincolo (art. 136, comma 1/b del Codice dei beni culturali e del paesaggio) sono stati abbattuti. Alberi maestosi e sani che, in piena stagione riproduttiva, ospitavano capinere, verdoni, verzellini e i loro nidi, per ragioni ancora tutte da capire (faremo opportune richieste di accesso agli atti) sono stati fatti a pezzi.
Abbiamo già più volte segnalato l’importanza di una corretta gestione del verde pubblico, ne sottolinea la necessità e l’urgenza. Necessità e urgenza bene espressa nel continuo adeguamento della normativa nazionale (decreto legislativo 152/2006 e 10/2013) e stigmatizzata anche dall’ultimo aggiornamento degli articoli 9 e 41 della nostra Costituzione, dove, vale la pena ricordarlo, viene introdotta la salvaguardia dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità intesi come patrimonio da garantire e passare alle future generazioni (figli, nipoti, pronipoti!).
Oltre alla già citata normativa nazionale, il Ministero dell’Ambiente (MITE) ha elaborato una Strategia Nazionale del Verde Urbano, facilmente consultabile e rivolta nello specifico ai Comuni, grandi e piccoli, dove vengono ben espressi criteri e linee guida per la pianificazione e gestione del verde pubblico.
Abbiamo istituzioni, Carabinieri Forestali, Enti Parco e Associazioni ambientaliste ed ecologiste in grado di mettere a disposizioni capacità, conoscenze e competenze, normalmente senza nessun onere, che possono, autorevolmente, accompagnare i nostri amministratori in un percorso di sensibilizzazione e formazione alla corretta e consapevole gestione del verde pubblico. Il verde pubblico è un patrimonio prezioso, la cui costituzione richiede anni, decenni, per formarsi e, come tale, richiede un sistema di gestione adeguato, manutenzione continua e una attenzione ampia, articolata e condivisa da tutta la cittadinanza.
Giovanni Cortelezzi,
Legambiente Lerici