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Aned sulle pietre d'inciampo: "Richiesta deve essere fatta dai familiari del deportato" In evidenza

La precisazione di Aned La Spezia.

"Come è noto la posa di Stolpersteine, Pietre d'Inciampo, prende avvio da un'idea dell'artista tedesco Gunther Demnig in seguito ad un episodio di contestazione sulla veridicità della deportazione di sinti, occorsogli nel 1990. Ne nasce l'iniziativa di installazione sul marciapiede dell'ultima  abitazione delle vittime della persecuzione nazista, di sampietrini, Stolpersteine, di piccole dimensioni, con superficie di ottone lucente con incisi nome, cognome, data di nascita, data e luogo di deportazione e data di morte nel Campo", così Doriana Ferrato (Presidente ANED La Spezia).

"L'iniziativa, attuata in diversi paesi europei, si è diffusa nel tessuto urbanistico delle città italiane dal 2010 e rappresenta un monumento della memoria diffusa e in continua espansione dei cittadini uccisi nei Campi di sterminio nazisti, per qualsiasi motivo siano stati perseguitati: religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali ecc...".

"Nei vari paesi l'iniziativa rispetta regole consolidate di uniformità circa la posa delle Pietre che rappresentano un monito atto ad imprimere il ricordo civile e politico che con l'inciampo visivo spinge a riflettere".

"ANED della Spezia ribadisce la posizione dell'ANED nazionale: la richiesta di posa delle Pietre deve essere effettuata dai familiari del Deportato assassinato ovvero deceduto nel Campo nazista tra il 1933 e il 1945 e la pietra viene collocata dinanzi all'ultima residenza a cui il Deportato non ha fatto più ritorno perché la Sua esistenza si è spenta nel campo di prigionia.

"ANED La Spezia è a disposizione dei familiari richiedenti la Pietra d'Inciampo per fornire supporto informativo sulla deportazione del congiunto e sarà onorata dell'eventuale partecipazione alla cerimonia con il labaro e il fazzoletto a righe con il triangolo rosso, memoria di un familiare che ha lottato o dato la vita per la libertà dal nazifascismo".
 

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