L'acuirsi del conflitto tra Russia ed Ucraina, le sanzioni imposte dall'Unione Europea e la consapevolezza che gran parte del gas utilizzato in Italia arriva proprio da quei Paesi dell'est stanno alimentando i timori di un allargamento dell'area di guerra e dei Paesi coinvolti e le paure di un ulteriore peggioramento della crisi economica e del divario sociale già conseguenza della pandemia. A tutte queste drammatiche prospettive si aggiunge, nello spezzino, anche l'interrogativo riguardo il futuro della centrale Enel, proprio ora che, dopo anni ed anni di tentativi e promesse, lo stop al carbone sembrava davvero un traguardo raggiunto ed assodato.
Dopo le dichiarazioni del sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, che nei giorni scorsi ha sottolineato che la centrale Montale non ha più l'AIA per produrre energia utilizzando il carbone, oggi arrivano, sulla questione, le dichiarazioni dell'Assessore Luca Piaggi.
Dichiarazioni rassicuranti per quanto riguarda l'oggi, ma che certo non possono assurgere a sentenze dal valore assoluto. Innegabile che molto dipenderà da come evolverà la situazione bellica.
“Sicuramente stiamo vivendo un momento molto critico, anche dal punto di vista energetico – ha affermato l'Assessore nel corso della Commissione Ambiente, riunitasi per une delibera meramente tecnica sulla variazione al PUC inerente le aree della centrale Enel - C'è una grande paura in merito a come si potrebbe rispondere al fabbisogno energetico nazionale se la situazione dovesse precipitare. Questo porta ad appetiti di produzione di energia da combustibili fossili in varie parti d'Italia. Tutti abbiamo sentito ed abbiamo letto sui giornali notizie in tal senso, che riguardano soprattutto Civitavecchia ed altre centrali, con l'esclusione però della Spezia. Effettivamente non abbiamo avuto alcuna comunicazione da parte degli enti competenti che porti a paventare una riaccensione della centrale in tempi brevi. E' ovvio che, come tutti, in questo momento stiamo attendendo notizie dall'est Europa, sperando che siano positive, ma non posso assolutamente darvi certezza in tal senso. Quindi dobbiamo essere razionali e dobbiamo essere consci del fatto che possono delinearsi scenari molto anche molto critici".
Sottolinea l'Assessore: "Il consiglio comunale, la giunta, il sindaco, tutti, unitariamente, abbiamo detto più volte in maniera più che decisa NO al carbone e NO al turbogas, abbiamo sempre cercato di puntare, per quanto di competenza, sulla riconversione di tutta la zona della centrale ed abbiamo ottenuto un risultato storico: di fatto non si brucia più carbone".
Ma se la premessa è questa, l'attuale contesto internazionale non permette più di avere alcuna granitica certezza.
"Ora dirvi se questo traguardo raggiunto resterà immutabile anche con la crisi Ucraina è estremamente complicato - prosegue Piaggi - Sicuramente non spetta a noi delineare e dirimere le questioni di politica energetica nazionale ed internazionale".
"Quello che potevamo fare come Comune lo abbiamo fatto e lo abbiamo fatto in maniera unitaria - ribadisce l'Assessore, ma realisticamente conclude - Le questioni di politica internazionale e di politica energetica esulano dalle nostre competenze. In caso di problematiche serie capite bene che il PUC potrebbe essere totalmente travalicato. Possiamo fare tutte le delibere che vogliamo, però poi bisogna confrontarsi con la realtà dei fatti".