Percorrendo la lieve salita di Via Balilla e svoltando in via della Croce è impossibile non venire attratti dalla semplice, e al contempo meravigliosa, struttura della vecchia Chiesa di San Michele Arcangelo di Pegazzano.
L'edificio sacro, costruito nel 1348 e dedicato al Principe delle Milizie Celesti un anno più tardi, ha un impianto medievale di rara bellezza, rimaneggiato nel corso dei secoli.
La torre campanaria che vediamo oggi, per esempio, ha preso il posto di un campanile a vela in epoca rinascimentale e possiamo, a giusta ragione, affermare che sia custode di un piccolo tesoro: una lapide di marmo risalente al 1349 che reca un'incisione, nei tipici caratteri trecenteschi, ad illustrare il motivo della edificazione e della intitolazione della Chiesa al Santo: la Comunità di Pegazzano, con quell'importante tributo, intendeva ringraziare l'Arcangelo per aver scampato il pericolo della terribile epidemia di Peste Nera che aveva colpito le nostre zone.
Per molti anni dopo il Secondo conflitto mondiale la chiesa, danneggiata gravemente dai bombardamenti Alleati, fu usata come magazzino e ciò cagionò all'intera struttura ulteriore degrado, specie agli affreschi di pregio che correvano lungo le sue pareti.
Solo grazie all'impegno di un gruppo di cittadini riuniti nel comitato “Salviamo la Chiesa di San Michele a Pegazzano” di recente sono iniziati i lavori di restauro.
Alfiere di questo manipolo di volenterosi, da sempre, Gino De Luca che nel corso degli anni ha organizzato numerose iniziative di “divulgazione” circa questo gioiello basso-medievale, proprio a sensibilizzare l'opinione pubblica per il suo recupero.
Un'attività incessante che ha avuto un piccolo rallentamento solo a causa della pandemia ma che ha ripreso vigore negli ultimi mesi con una raccolta fondi legata a una lotteria.
Oggi, 19 febbraio, i volontari - nel massimo rispetto della normativa per il contenimento del Covid - erano alla Coop di via Saffi per una giornata di beneficenza dedicata anche alla promozione di libri di autori locali oltre, ovviamente, alla vendita dei biglietti per la riffa che mette in palio trenta premi molto interessanti tra cui una TV, uno smartphone, accessori per la telefonia, elettrodomestici, libri e gustosi aperitivi.
Alla bella iniziativa era presente anche Susanna Varese, scrittrice spezzina molto amata e conosciuta anche per i suoi trascorsi come insegnante.