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La nota dell'Unione degli Studenti La Spezia: "Ci mobiliteremo attraverso un presidio in Piazza Europa alle ore 10:00".

"Da pochi giorni ormai è stata dichiarata da parte del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi la nuova modalità di esame che i maturandi del 2022 dovranno affrontare", così in una nota l'Unione degli Studenti La Spezia.

"Dopo 2 anni di esame svolto solamente orale, quest'anno si torna alle origini, con una maturità di stampo pre covid, che comprende appunto un ritorno degli scritti di cui una prova di italiano, la seconda prova sulla materia d'indirizzo e l'esame orale senza tesina. Noi studenti ne siamo rimasti sbigottiti, nessuno si aspettava una maturità del genere, tantomeno i professori, e ci sembra a dir poco assurdo la reintroduzione di un esame di maturità "classico", non abbiamo né la sicurezza né la certezza di essere capaci di sostenere questa tipologia d’esame al meglio dopo questi anni di didattica a distanza destabilizzanti".

"L’esame così rischia di essere un inevitabile condanna per tutti noi. Per tale decisione non è stata ascoltata minimamente la componente studentesca e evidentemente non sono stati tenuti in conto gli effetti psicologici e didattici, per non parlare dell’alto tasso di abbandono scolastico, che hanno provocato negli ultimi anni l’adozione della didattica a distanza".

"Ci hanno incasellato per l'ennesima volta in dei numeri piuttosto che ascoltare le nostre numerose richieste, siamo stanchi di essere messi da parte riguardo a delle decisioni in cui noi siamo i veri protagonisti. Ci avete consegnato una scuola piena di incertezze, questa volta, però, non faremo un passo indietro".

"Vogliamo un’esame senza scritti e con una tesina che ci permetta di elaborare, studiare e collegare quello che abbiamo imparato in questi anni. Basta prese in giro e voltafaccia".

"Ci mobiliteremo attraverso un presidio in Piazza Europa il 4 febbraio alle ore 10:00, non saremo i soli a scendere in piazza, bensì in tutta Italia ci saranno scioperi, in modo tale da dare una risposta comune ed efficace del nostro dissenso alle istituzioni. Il grido è comune: non è giusto che il ministro non tenga conto di questi ultimi 3 anni passati in maggioranza in Dad".

 

 

 

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