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"Tanti servizi sono a pochi metri, ma a noi sono preclusi" In evidenza

di Alice Tintori - La denuncia di un nostro lettore che risiede a San Venerio.

Il recente spostamento del capolinea della Pieve ha reso ancora più evidente la situazione.

Gli autobus sono lì, a poche decine di metri di distanza, e si susseguono, nei giorni feriali, al ritmo di uno ogni venti minuti; frequenza impensabile per chi vive nel borgo di San Venerio, dove gli autobus ci sono negli orari di punta, per permettere agli studenti di andare a scuola e agli adulti al lavoro, e poi sono sporadica apparizione nel resto della giornata.

Chi vive a San Venerio, però, gli autobus della linea 21 non può prenderli, benchè per farlo basterebbe percorrere poche decine o al massimo qualche centinaio di metri, perchè strade che permettono questo non ce ne sono, anzi, c'è una rete elettrosaldata che viene a costituire una sorta di confine invalicabile.

A spiegarci meglio le cose è un nostro lettore che risiede a San Venerio e che vorrebbe accendere i riflettori su questa situazione: “Tra le case del complesso residenziale che è stato costruito, ormai più di 20 anni fa, alla Pieve e le prime case del paese di San Venerio ci sono poche decine di metri. Dall'attuale capolinea della Pieve alle case di San Venerio sulla strada principale, in via Martiri del Risorgimento, ci sono, infatti, solo una cinquantina di metri”.

Insomma, l'autobus della linea 21 lo vedono davvero da vicino, ma non possono prenderlo: “Basterebbe fare un breve tratto di strada per arrivare al capolinea della Pieve, ma la strada non c'è, non c'è neppure un sentiero, Ma non solo: siamo separati dalla Pieve da una recinzione fatta con reti elettrosaldate che erano state posate per delimitare i cantieri edili quando venivano costruiti gli edifici e che poi lì sono rimaste”.

Aggiunge il nostro lettore: “Originariamente era previsto di collegare la Pieve e San Venerio con una strada, poi si era presa in considerazione l'idea di una scalinata, ma nulla è mai stato fatto”.

E' una questione di comodità e di collegamento con la città, ma non solo. I residenti di San Venerio guardano alla Pieve dall'alto solo geograficamente parlando, perchè per il resto, secondo quando afferma il nostro lettore, si sentono, come si usa dire, cittadini di serie B.
“Alla Pieve – ci spiega il nostro lettore – hanno servizi che noi ci sogniamo. In paese abbiamo solo una piccola Cooperativa e l'ufficio postale aperto, ora, di nuovo, dopo mesi di chiusura, due volte alla settimana. Alla Pieve invece c'è la possibilità di acquistare tutti i beni di prima necessità”.

Negozi, ma non solo, anche altri servizi: “Alla Pieve arriva anche la fibra ottica, mentre noi abbiamo difficoltà con la “semplice” rete internet".

Il residente di San Venerio conclude: "Anche solo un sentiero percorribile a piedi sarebbe una buona soluzione. La soluzione almeno ad uno dei tanti problemi del borgo".

 

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