“Soccorrere gli orfani dei dipendenti della Marina morti in guerra o in dipendenza dello stato di guerra e farlo attraverso la solidarietà tra tutti i componenti, di bordo e di terra, della ‘grande famiglia marinara’ è principio originario e fondante che il 23 dicembre 1917, nell’ambito della Regia Marina, portò alla nascita dell’Istituto ‘Principe di Piemonte’; dal 1° agosto 1946 rinominato in Istituto ‘Andrea Doria’, per l’assistenza ai figli dei Marinai Caduti, dopo che due mesi prima – il 18 giugno 1946 – la Forza Armata aveva assunto la nuova denominazione di Marina Militare a seguito della proclamazione della nostra Repubblica.
Durante questi primi 104 anni di assidua e meritoria attività l’Istituto ha attualizzato il proprio Statuto al mutato contesto, ma l’assistenza alle famiglie dei marinai in stato di bisogno rimane la sua ragion d’essere.” – così il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Senatore Stefania Pucciarelli, nella data in cui 104 anni orsono prendeva avvio l’opera assistenziale di cui da 15 lustri è erede l’Istituto Andrea Doria della Marina Militare. Un ente con personalità giuridica posto sotto la vigilanza del Ministero della Difesa e gestito da un Consiglio di amministrazione presieduto da Ammiraglio del servizio permanente o in quiescenza e i cui componenti sono nominati con decreto del Ministro, su proposta del Capo di Stato Maggiore della Marina.
“Grazie ai contributi volontari degli appartenenti alla Marina e al grande cuore che privati cittadini manifestano con le loro donazioni – ha proseguito Pucciarelli – l’Andrea Doria ha dato vita a numerosi progetti solidali in favore di un’ampia platea di beneficiari: gli orfani dei militari della Marina deceduti a seguito di lesioni o malattie contratte per causa di servizio, in servizio e in quiescenza; i figli dei grandi invalidi della Marina che come tali risultino totalmente inabili a proficuo lavoro; gli orfani dei militari della Marina deceduti in servizio per cause non attinenti al servizio; le vedove dei caduti in guerra della Marina che all’atto del decesso del marito non avevano prole e – compatibilmente con le disponibilità finanziarie– il personale militare in servizio o che abbia prestato servizio militare nella Marina, venutosi a trovare in particolari e documentate situazioni di bisogno".
"Al Presidente e al personale dell’Istituto dell’Andrea Doria e ai tanti benefattori – della Marina e della società civile – che con scelte assolutamente libere e spontanee ne continuano a sostenere l’encomiabile azione va il mio plauso e riconoscenza di donna delle istituzioni e di cittadina per queste forme di aiuto generoso e concreto.
Iniziative che sono motivo di vanto e orgoglio per la Marina Militare e per la Difesa tutta quali lucide testimonianze del solido legame che unisce l’Istituzione militare alle famiglie dei colleghi meno fortunati".
Nel concludere, il Sottosegretario ha altresì evidenziato “l’ulteriore valenza abilitante di questi grandi ‘piccoli gesti’ di generosità in un cruciale momento di particolari difficoltà economica e fragilità sociale causate dal perdurare della pandemia.”