Le fiamme gialle del comando provinciale della Spezia nella mattinata odierna hanno dato esecuzione a un provvedimento emesso dal Gip del tribunale spezzino, su richiesta della Procura della Repubblica, con cui è stato disposto il sequestro preventivo delle somme di denaro presenti su conti correnti, libretti postali, titoli e di un immobile nella disponibilità di due imprenditori di origine cinese che, tra il 2018 ed il 2020, hanno omesso il versamento delle imposte sui redditi e dell’Iva, avvalendosi di costi generati da fatture false.
Complessivamente sono 22 i soggetti cinesi denunciati nell’ambito dell’operazione denominata “Casper” che ha consentito di scoprire la frode, organizzata mediante la creazione di una rete di imprese “fantasma” dagli imprenditori al solo scopo di evadere le imposte e conseguire illeciti arricchimenti.
Le fiamme gialle spezzine hanno ricostruito il complesso mosaico della frode, di circa 3 milioni di euro, partendo da una verifica fiscale eseguita nei confronti di un emporio di Sarzana, attivo nella vendita di prodotti di ogni genere per la casa e per l’abbigliamento, che presentava anomalie sui dati delle fatture ricevute dai fornitori.
Hanno poi individuato 20 aziende tra le province di Milano, Monza, Prato, Firenze, Pistoia e Roma, alcune delle quali nemmeno fisicamente esistenti nei luoghi di esercizio indicati, responsabili dell’emissione delle fatture false, necessarie per gonfiare i costi e dunque abbattere il reddito, al fine di evitare il versamento delle imposte dovute.
Il provvedimento, finalizzato alla confisca anche per equivalente di beni fino a circa 1 milione e 200 mila euro, pari all’ammontare del debito tributario, arriva alla conclusione di un articolato e complesso percorso investigativo coordinato dalla Procura della Repubblica.