"Sono anni che chiediamo la pubblicazione del nuovo bando delle case popolari, il Comune tardivamente ma finalmente lo pubblicherà lunedì prossimo come appreso anche dalla stampa locale. Oltre alla richiesta di pubblicazione avevamo anche chiesto che non fossero inserite clausole che potrebbero essere impugnate perché già dichiarate incostituzionali proprio dalla Corte Costituzionale.
Nel merito bisognava evitare di inserire l’obbligo di residenza da più di cinque anni per poter partecipare al bando in quanto la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima tale norma applicata dalla Regione Lombardia. La sentenza della Corte Costituzionale è la n° 44/2020 che chiarisce: "È irragionevole negare l’accesso all’edilizia residenziale pubblica a chi, italiano o straniero, al momento della richiesta non sia residente o non abbia un lavoro nel territorio della Regione da almeno cinque anni. Questo requisito, infatti, non ha alcun nesso con la funzione del servizio pubblico in questione, che è quella di soddisfare l’esigenza abitativa di chi si trova in una situazione di effettivo bisogno".
Per fortuna, anche a seguito delle nostre rimostranze, è stata invece superata la richiesta rivolta ai cittadini stranieri di un documento rilasciato dall’ambasciata o consolato in merito al non possesso di immobili adeguati al proprio nucleo famigliare nel paese di origine, che è stata dichiarata incostituzionale con la sentenza n°9/2021 come anche alcuni principi di premialità della residenzialità.
Non capiamo perché su questo punto Il Comune e la Regione si siano adeguati e non sui 5 anni. I nostri appelli da mesi sono rimasti inascoltati ora potrà succedere che il bando atteso da anni da tantissime famiglie, potrà essere impugnato lasciando centinaia di cittadini in balia della grave situazione abitativa".
Cristiano Ruggia, segretario provinciale Sunia
Mara Fadda, segretaria provinciale Uniat
Mario Ricco, segretario provinciale Sicet