I Carabinieri Forestali del nucleo Cites e del Nipaaf di La Spezia in seguito a segnazione pervenuta dalla Asl 5 sanità animale hanno portato a termine un’attività d’indagine volta identificare il responsabile dell’abbandono della carcassa di un esemplare di cane di razza Australian Shepherd ritrovata alcuni giorni fa in fondo ad una scarpata che costeggia la strada provinciale n. 6 nel comune di Zignago a circa un chilometro dal paese di Pieve di Zignago.
Dagli accertamenti svolti dai forestali è emerso che la padrona del cane deceduto ne aveva ritirato la carcassa dallo studio di un veterinario affidandola poi ad un suo parente affinchè provvedesse allo smaltimento.
Questi avrebbe dovuto affidare il corpo ad una ditta autorizzata oppure chiedere al Comune l’autorizzazione al sotterramento o incenerimento in loco dimostrando l’impossibilità di spostare l’animale dal luogo del decesso.
Ha invece deciso di liberarsene abbandonandolo in una scarpata. Questo comportamento è particolarmente grave in quanto i corpi di animali morti sono considerati dalla legge sottoprodotti di origine animale che possono trasmettere malattie rischiose per la salute umana e per gli altri animali e quindi per la loro pericolosità devono essere smaltiti secondo quanto previsto dalla legge.
Inoltre il cane Australian Shepherd era stato soppresso da un veterinario per eutanasia quindi se altri animali se ne fossero cibati avrebbero avuto conseguenze da avvelenamento.
Nei pressi del luogo in cui è stato ritrovato l’animale deceduto era presente anche il corpo di un ovino in stato di decomposizione e alcuni scheletri di animali da allevamento che confermano che purtroppo episodi come questo sono frequenti nelle zone più rurali della nostra provincia e spesso coinvolgono anche specie di animali che gli allevatori decidono di smaltire illecitamente. le sanzioni previste per i trasgressori sono salatissime e vanno dai 10.000 ai 70.000 euro.
Anche la detentrice del cane è stata sanzionata in quanto nonostante avesse aquistato l’animale da oltre dieci anni aveva omesso di comunicare alla Asl spezzina il cambio di proprietà obbligatorio per aggiornare la banca dati dell’anagrafe canina regionale.