"Il quartiere delle Pianazze - spiega Mori - è sempre più stritolato nella morsa del traffico e della sporcizia. Abbiamo atteso per mesi delle risposte che purtroppo non sono arrivate. La strada che porta all’ex cava Cortesia è sempre più un percorso a rischio, un susseguirsi di camion che a stento passano sotto il ponte dell’autostrada, e il degrado sta continuando ad aumentare. Per non parlare del continuo traffico di mezzi pesanti, che entrano sempre nella ex cava Cortesia, dove da qualche anno si è insediata anche una Società operante nello stoccaggio e nello smistamento di rifiuti. Per non parlare del nauseante odore che esce durante la lavorazione dei rifiuti e che, con il caldo dell’estate, è ancora più nauseante".
Si domanda il comitato: "A cosa sono servite tutte le assemblee, tutti gli incontri, le riunioni, molto partecipate da parte della popolazione, con l’amministrazione comunale?"
Prosegue Mori: "Mi auguro che non venga detto che il ritardo nel dare risposte alla popolazione è dovuto alla purtroppo grave situazione derivante dal Coronavirus che sta occupando il lavoro dell’amministrazione. La situazione stava già peggiorando da anni, ben prima degli ultimi tristi avvenimenti. Sono mesi che aspettiamo risposte".
"Nella foto scattata qualche mese fa (ndr: in allegato) si vede in maniera inequivocabile un camion, uno dei tanti, che sta passando dalle Pianazze e si sta dirigendo all‘interno della ex cava Cortesia. Il camion è strapieno, fra le altre cose, di vecchi materassi usati e si sta dirigendo dentro la Cava", sottolinea Mori.
"Per non parlare poi dei camion bettoniere del cemento che sfrecciano in mezzo alle case e davanti all’entrata di un asilo e del rumore assordante che viene fatto quando a fine giornata, vengono lavate. Sono anni che va avanti questa situazione, e non solo non si vede un miglioramento, anzi è un continuo degrado. Ci rendiamo conto del grave momento che sta attraversando il Paese, ci rendiamo conto che sicuramente ci sono cose più gravi e importanti, ma credeteci, vivere in questa situazione è veramente impossibile. E sia ben chiaro, non siamo contro il lavoro, non siamo contro le aziende, chiediamo solo rispetto verso chi in questo territorio ci è nato o ci vive da tempo. Territorio che ha già dato molto anche in termini ambientali, per la sua vicinanza alla centrale Enel. Chiediamo solo poter vivere in condizioni normali, non chiediamo nulla di più di una normale esistenza, conclude Mori.