Il programma di educazione ed avvicinamento alle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) del Centro NATO per la ricerca e sperimentazione marittima (CMRE) di viale San Bartolomeo continua anche in periodo di pandemia di Covid-19, con la partecipazione al progetto Giona, un’iniziativa multidisciplinare guidata dall’Istituto Comprensivo ISA12 di Santo Stefano Magra, mirata alla promozione della “consapevolezza ambientale” per gli studenti tra i 4 e i 19 anni.
La direttrice del CMRE, Catherine Warner, si è detta particolarmente orgogliosa del lavoro svolto con le scuole locali. “Questo progetto mi sta molto a cuore perché vogliamo incoraggiare i giovani, e specialmente le ragazze, ad avvicinarsi alle discipline STEM. Una delle cose di cui abbiamo bisogno per mantenere il nostro vantaggio tecnologico sono risorse umane qualificate ed il primo passo è proprio l’educazione dei giovani in queste discipline”, sottolinea la dottoressa Warner.
Il programma BARLAMARE (Bio-Acoustic Research to Learn About the MARine Environment) e la collaborazione con il progetto Giona fanno parte delle iniziative condotte grazie all’accordo tra CMRE e l'Ufficio scolastico provinciale della Spezia, in collaborazione con il Parco Nazionale delle Cinque Terre, l’Acquario di Genova e il dipartimento CIBRA dell’Università di Pavia. Nel primo meeting (virtuale), che si è svolto in aprile, gli studenti delle scuole superiori si sono incontrati per continuare ad analizzare i dati raccolti durante la campagna 2019, nell’Area Marina Protetta del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
Sotto la guida di Walter Zimmer, scienziato emerito del CMRE, gli studenti analizzano i segnali acustici provenienti dall’ambiente sottomarino raccolti nella prima fase dell’esperimento. Il dott. Sandro Carniel, responsabile della divisione di ricerca del CMRE, spiega: “Gli studenti possono familiarizzare col grande tema dell’acustica sottomarina; in acqua le onde elettromagnetiche vengono facilmente schermate, la luce sparisce dopo poche decine di metri. Ci si orienta, si comunica e si vive soprattutto utilizzando il suono, per questo è cosi importante ascoltare quello che avviene nei nostri oceani, anche per capirne lo stato di salute”. Alla fine dell’analisi gli studenti prepareranno un elaborato da presentare al pubblico durante un evento dedicato.
Elemento di novità per il 2021 è l’utilizzo della tecnologia cloud. Il progetto si svolge da remoto grazie alla partnership con Netalia, il cloud provider italiano che ha fornito alle scuole l’infrastruttura per analizzare i dati in modo flessibile, sicuro e conforme alla normativa italiana in tema di privacy. Gli studenti usano i servizi di Netalia, connettendosi da casa e collaborando nello spazio virtuale in cui usano software come SCILAB (un software di calcolo scientifico open source) condividendo i risultati ottenuti. L’accessibilità a dati ed applicazioni è garantita dal Cloud Netalia, in modo indipendente dalla postazione di accesso, consentendo la piena disponibilità degli spazi di lavoro comuni. Le attività di tutoraggio con gli scienziati del CMRE si svolgono in videoconferenza.
L’iniziativa è allineata al Piano Nazionale Scuola Digitale (Legge 107/2015) e riflette la posizione del Ministero della Università e della Ricerca che ha l’obbiettivo di integrare le nuove tecnologie in un sistema interattivo insegnante-studente, basato su una visione di “educazione nell’era digitale”.