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Aumentano gli standard di prevenzione a favore delle vittime della violenza di genere

La campagna di prevenzione delle Forze dell'Ordine sulla violenza di genere.

Ieri pomeriggio, nell’ambito di una sessione di formazione rivolta ai Sindaci della Provincia, organizzata dal Prefetto della Spezia, in vista dei numerosi eventi di intrattenimento estivi che dai prossimi giorni interesseranno le località a maggiore attrazione turistica e della ripresa della “movida”, al termine dell’intervento del Questore Burdese sui correlati profili di “sicurezza integrata”, il Vicario del Questore, dott. Ingrosso, ha focalizzato l’attenzione sulle misure di prevenzione, strumento preventivo di elezione per contrastare la violenza di genere.

La riflessione congiunta sulla necessarietà di elevare ulteriormente gli standard di prevenzione a favore delle vittime di violenza di genere non poteva che originare dall’uxoricidio della giovane mamma Alessandra Piga, sabato pomeriggio a Castelnuovo Magra, che ha scosso la comunità loicale e l’opinione pubblica nazionale.


Il Questore, dopo aver ringraziato i Carabinieri per il delicato intervento operato che ha consentito di mettere in salvo l’amica della vittima, il figlio della vittima ed un altro bambino che erano con lei ed assicurare alla giustizia l’omicida, ha chiesto a tutti i presenti di fare ancora di più per promuovere una cultura della prevenzione sul tema. Ha specificato che si tratta di delitti che nella maggior parte dei casi si consumano in pochi istanti, raptus emotivi, per cui gli interventi repressivi - per tempestivi che siano - difficilmente possono risultare risolutivi. Allora ciò che bisogna fare, anche in questo territorio, e che non può essere rimandato, è colmare il gap che gli operatori registrano sempre tra i primi dissidi familiari e il loro improvviso degenerare, quello che troppo spesso diventa l’”ultimo appuntamento”.

Si è detto che è un percorso che va intercettato al più presto, con sensibilità e professionalità, e in cui ognuno è chiamato a fare la sua parte, dalle istituzioni ai singoli cittadini. Serve sia sensibilizzare le vittime ad acquisire la consapevolezza di essere a rischio e quindi di essere vittime, sia dare loro la forza di denunciare anche episodi a bassa soglia, i cosiddetti reati spia, di farsi refertare, in una parola: di non sottovalutare. Questo consente di portare quella che può sembrare una semplice lite familiare nella giusta sede, cioè all’attenzione dell’Autorità giudiziaria, del Questore, oltre che di tracciare le condotte del partner violento. Tutti gli episodi, anche quelli minori vengono infatti inseriti nella banca dati interforze SCUDO, così che il personale che interviene conosce lo scenario cui va incontro.

Gli strumenti ci sono, dall’ammonimento del Questore in chiave preventiva, al “codice rosso” quando scatta il fatto reato grave, alla rete antiviolenza sempre attiva ed in rete con le Forze di polizia, anche per trovare soluzioni abitative di emergenza. Ciò che conta è partire, iniziare il percorso, metabolizzare che “certe cose non capitano solo agli altri”. Il primo invito è a chiamare il NUE 112 o rivolgersi ad un ufficio di polizia, o iniziare un dialogo con un centro antiviolenza.


Il Vicario ha illustrato infine agli amminstratori locali ed ai Comandanti delle Polizie Municipali le giuste procedure per avviare l’istruttoria volta all’adozione delle misure di prevenzione in genere del Questore, Autorità provinciale di Pubblica Sicurezza. Si tratta di provvedimenti che hanno come presupposto indefettibile l’accertamento della pericolosità sociale del soggetto, ma che non necessitano della prova di reità, tipica del procedimento penale. Questo fa delle misure di prevenzione uno strumento agile, essenziale nell’attività di contrasto all’illegalità, che consente di individuare in modo selettivo l’autore di atti illeciti a bassa soglia e di tracciarne l’azione, a beneficio di tutto il sistema sicurezza. Tant’è che il destinatario delle misure di prevenzione viene riconosciuto come tale ad ogni controllo di polizia sul territorio, allorquando ne viene verificata la condotta e, in caso di violazione della misura, viene avviato direttamente il conseguente procedimento di aggravamento.

Da gennaio a maggio di quest’anno il Questore della Spezia, tramite la Divisione Anticrimine - Sezione misure di prevenzione personali e patrimoniali, ha analizzato quotidianamente l’andamento dei fenomeni criminosi in tutta la provincia ed ha emesso complessivamente 54 provvedimenti tra avvisi orali, fogli di via obbligatori, DacUr, ammonimenti per stalking e violenza domestica ed istruito e notificato 2 sorveglianze speciali della PS emesse dal Tribunale distrettuale di Genova, di cui 1 negli scorsi giorni a carico dell’autore di maltrattamenti in famiglia, lesioni e stalking, condotte recidivanti nei confronti di ben quattro vittime. Tutti atti assunti al manifestarsi dell’attualità della pericolosità di soggetti indagati dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri attiva su tutto il territorio.

Tra questi 5 sono gli Ammonimenti, di cui 3 per stalking e 2 per violenza domestica. L’Ammonimento, è stato spiegato, è un provvedimento monitorio volto a prevenire la commissione di reati da parte di soggetti ritenuti socialmente pericolosi per la sicurezza pubblica, adottato in applicazione della normativa sulle misure urgenti per il contrasto alla violenza sessuale, atti persecutori, ed alla più recente novella che l’ha esteso alle percosse e lesioni lievi in ambito domestico. E’ adottato su richiesta della vittima o d’ufficio.

Per la prevenzione della violenza di genere, che continua ad essere connotata come violenza contro le donne, prosegue l’attività di promozione in vari contesti sociali della campagna ministeriale “Questo non è amore”, per sollecitare la denuncia da parte delle vittime e la sensibilizzazione dei testimoni a segnalare eventi di maltrattamenti e violenza domestica, liti in famiglia ed i cosiddetti “reati spia”.

In ultimo, il Vicario ha ricordato che dei 29 avvisi orali e 16 fogli di via obbligatori emessi da inizio anno: il 72% ha raggiunto soggetti dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità e in generale la sicurezza e la tranquillità pubblica, il restante 28% soggetti dediti alla commissione di reati predatori. I fogli di via, riferibili soprattutto a pendolari del crimine, borseggiatori, autori di furto, danneggiamenti e spaccio, impongono al destinatario di non fare ritorno - per un periodo che va da uno a tre anni - nel comune in cui hanno perpetrato il reato, ovvero nei comuni limitrofi, si pensi alla contiugità dei comuni delle 5 Terre e, nei casi più gravi, in tutta la provincia.

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