Una nuova sede e nuovi laboratori, all'ex ospedale militare Falcomatà e all'interno dell'Arsenale, circa 1100 studenti iscritti (in aumento del 10% rispetto all'anno accademico precedente), un nuovo corso triennale attivato nel 2020 e tanti progetti per i prossimi anni, compresi due master: sono i numeri e le prospettive del campus universitario spezzino.
A coordinarlo e gestirlo è Promostudi, Fondazione nata nel 2002, che si regge sui contributi dei soci fondatori e dei soci sostenitori, tra i quali c'è stato di recente un importante ingresso, oltre che su una parte delle tasse universitarie che vengono versate all'Università di Genova dai ragazzi che studiano nel polo spezzino.
Attualmente resta imprescindibile il contributo dei soci, che costituisce la fetta più importante delle entrate, ma ovviamente l'obiettivo è quello di ridurlo nei prossimi anni, sia aumentando il numero dei soci sostenitori (che hanno rappresentanti all'interno del Comitato scientifico e forniscono quindi imput e feedback importanti riportando le necessità del mondo del lavoro), sia aumentando il numero degli studenti.
Per l'anno accademico 2020 / 2021 i soci fondatori hanno versato a Promostudi contributi per circa 1 milione di euro (Comune della Spezia 370 mila euro, Fondazione Carispezia 336 mila, Autorità di Sistema Portuale del Mar ligure orientale 155 mila, Camera di Commercio Riviere di Liguria 70 mila e Confindustria della Spezia 70 mila); a questi si aggiungono 100 mila euro versati dai soci sostenitori (SanLorenzo e Italian Sea Group 50 mila ciascuno).
A completare il badget a disposizione è la quota versata dall'Università di Genova che nel 2020, vista la didattica a distanza ed i costi ridotti, è stata pari a circa 630 mila euro (a regime, con l'attuale numero di studenti sarebbe 720 mila euro).
“L'Università di Genova – ha sottolineato l'ingegnere Ugo Salerno, Presidente della Fondazione Promostudi La Spezia, durante l'audizione n Commissione Consiliare del Comune della Spezia – tiene molto al Campus spezzino ed è consapevole del suo potenziale di crescita”.
Una crescita continua sul fronte del numero degli studenti, ma anche dell'offerta formativa, con un nuovo corso di laurea triennale che è stato attivato nell'anno accademico in corso (ed andrà a regime nel 2023), con un inizio giudicato ottimo di 60 matricole, e che costituisce un unicum. Si tratta del corso di laurea triennale in Diritto ed economia delle imprese, un percorso a cavallo tra economia e giurisprudenza, che vuole rispondere ad una nuova esigenza delle imprese, in particolare quelle piccole e medie, ovvero avere al loro interno una figura amministrativa con competenze legali che sia in grado non solo e non tanto di risolvere i contenziosi, ma di evitarli, e quindi abbia competenze specifiche nella stesura dei contratti. Tale percorso permetterà poi, agli studenti che lo vorranno, di proseguire gli studi sia intraprendendo il percorso economico che quello di giurisprudenza (in questo caso con una piccola integrazione di esami).
E' questa la grande novità del 2020, che si è andata ad affiancare ai 3 ormai “storici” corsi di laurea triennale e agli altrettanti di laurea specialistica già attivi.
Questa, pertanto, è attualmente, l'offerta del Campus spezzino, con i numeri degli iscritti che frequentano i corsi e di quelli che hanno già concluso il proprio percorso ottenendo la laurea:
laurea triennale:
- ingegneria meccanica: 194 iscritti, 334 laureati da inizio corso
- ingegneria nautica: 335 iscritti, 697 laureati dall'attivazione
- design del prodotto della nautica: 263 iscritti, 19 laureati
- diritto ed economia delle imprese: 60 matricole (corso attivato nel 2020, andrà a regime a luglio 2023)
laurea magistrale:
- ingegneria meccanica, progettazione e produzione: 49 iscritti, 35 laureati
- yacht design: 123 iscritti e 366 laureati
- design navale e nautico: 106 iscritti, 355 laureati
Nel complesso pertanto, il Campus spezzino conta nel 2020 / 2021 1130 iscritti, dei quali 460 sono matricole. Lo scorso anno i laureati sono stati 170, che hanno portato il numero totale a 1806.
Altro dato molto significativo è quello del post-laurea, inteso come sbocco lavorativo. “Entro 6 mesi, massimo un anno dalla laurea, trova lavoro circa il 94% dei ragazzi che ha studiato nel campus spezzino – afferma con orgoglio Ugo Salerno – questa è la riprova che i nostri corsi rispecchiano le esigenze delle aziende del territorio, e non solo”.
Post- laurea, però, può voler dire anche specializzazione ed il Campus spezzino presto si affaccerà anche su questo nuovo orizzonte di sviluppo: “Stiamo pensando anche a master universitari – svela Ugo Salerno – in particolare allo studio ce ne sono due: uno per la specializzazione di medico di bordo e poi un corso di alta formazione sul mondo del turismo. Si tratta non del “solito” corso, ma di qualcosa che ancora non c'è, che guarda in particolare alle imprese del turismo e che formi figure specializzate a migliorarne l'attrattività di mercato. Si dovrebbe attivare con la collaborazione anche della Bicocca e forse già dal prossimo anno”.
Ma non sono le uniche prospettive future allo studio; c'è un'idea che permetterebbe di guardare ad un'altra ulteriore facoltà con la quale collaborare: “Alla Spezia ci sono importanti attività e competenze sul mondo della subacquea e questo significa anche campo medico. Potrebbe portare a percorsi di studio innovativi e altamente specializzati”.
Le idee certo non mancano e La Spezia è anche in competizione con Roma per aggiudicarsi un progetto molto importante, grazie alla collaborazione con la Marina Militare: “Puntiamo a realizzare qui una vasca navale oceanica, un progetto di oltre 60 milioni di euro, già previsto a livello centrale, per il quale siamo in competizione con Roma. L'Università di Genova pensava di realizzarla agli Erzelli, poi viste le strutture presenti alla Spezia ha optato per provare a farla costruire qui. Ci permetterebbe di fare tutta una attività di studio e di ricerca che sicuramente amplierebbe notevolmente l'appeal del campus spezzino”.
Un campus che senza dubbio ha notevolmente migliorato spazi e strutture con il trasferimento all'ex ospedale militare Falcomatà, dove può contare su circa 2 mila metri quadrati con 10 aule, 3 sale studio, 1 sala riunioni ed 8 uffici. Poi ci sono i laboratori, immediatamente adiacenti, all'interno dell'Arsenale: circa 1800 metri quadrati con 4 uffici e 10 locali attrezzati per attività di laboratorio, otre a 2 aule.
Per completare il quadro e fare degli spazi spezzini un vero e proprio campus manca ancora un capitolo, quello degli alloggi universitari, dei quali tra l'altro, come ha ribadito il Presidente Salerno, c'è grande richiesta: “Vorremo realizzare almeno 50 alloggi nel campus. Il MIUR dà contributi a fondo perduto pari al valore degli immobili per trasformarli in residenze universitarie. Il Comune della Spezia metterebbe a disposizione gli immobili, dobbiamo fare un ragionamento con la Regione perchè si deve parlare anche di progettazione e direzione lavori, ma credo che alla fine riusciremo a realizzarli”.
Insomma, un cambio di passo, quello del campus spezzino, molto evidente, anche se ancora da completare. Le prospettive di ulteriore crescita ci sono, le idee non mancano ed i giovani mostrano interesse.
“La Spezia ha tutte le carte in regola per attrarli – sottolinea Salerno – sia con una offerta formativa all'avanguardia ed unica, ma anche con le bellezze del proprio territorio, e poi non dimentichiamo le prospettive di occupazione in loco”.